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Elezioni 2022, Luciano Ciocchetti (FdI): “No a scostamento di bilancio"


STEFANO BINI PER IL GIORNALE D'ITALIA

Luciano Ciocchetti, classe ’58, è nato a Roma. Giornalista pubblicista, dal 2018 ha aderito a Fdi di cui è membro della direzione nazionale. In passato, è stato eletto in diverse consiliature consigliere comunale di Roma, consigliere regionale fino a ricoprire l’incarico di vicepresidente della Giunta, parlamentare alla Camera dei Deputati. Perché il passaggio dall’Udc a Fratelli d’Italia? «Diciamo subito che non è stato un passaggio deciso da un giorno all’altro ma frutto di un lungo, a volte anche difficile, percorso che mi ha portato a ritenere conclusa circa 10 anni la mia esperienza politica con l’Udc. Da allora possiamo dire che c’è stato un lento ma progressivo avvicinamento a Fratelli d’Italia che si è concretizzato nel 2018 quando alla festa di Atreju Giorgia Meloni fece un’apertura chiara, e direi coraggiosa, al mondo dei moderati. Il segnale che qualcosa stava cambiando anche in quel partito e che rappresentava una grande novità nel panorama politico italiano. Un partito tradizionalmente di destra che si apriva al centro. Non potevo dire di no, dal momento che il centro come lo abbiamo sempre immaginato e nel quale io per anni ho sempre creduto non esisteva più.» Fratelli d’Italia è in forte ascesa nei sondaggi. La discesa in campo di Giorgia Meloni a difesa del suo elettorato e degli interessi europei c’entrano qualcosa? «Giorgia Meloni si sta dimostrando una grande leader. Come ho già detto allargando il perimetro del suo partito al mondo dei moderati ha fatto una scelta audace che alla luce dei fatti gli sta dando pienamente ragione. Così come altrettanto importante è stata la sua adesione al partito dei conservatori europei di cui è diventata presidente. Ma allo stesso tempo, da donna preparata e intelligente, Giorgia Meloni ha sempre mantenuto intatte le sue idee e i valori nei quali da sempre crede. Ad esempio ha sempre sostenuto che la difesa dell’interesse nazionale è importante per noi come lo è per i francesi e i tedeschi ma che questo non significa voler distruggere l’Europa nella quale continuiamo a credere. Solo che vogliamo un’Europa diversa.” Sondaggi alla mano, Fratelli d’Italia è intorno al 22%. Ci saranno risultati inaspettati? «Diciamo subito una cosa peraltro già ben evidenziata da Giorgia Meloni. I sondaggi possono indicare dei trend e su questo non c’è dubbio che Fratelli d’Italia stia andando benissimo. Ma da qui a dire che i giochi sono fatti ce ne passa. Questa è una campagna elettorale molto particolare. Breve, in piena estate, con una situazione internazionale veramente difficile. I sondaggisti fanno il loro mestiere, noi dobbiamo pensare a dare un futuro agli italiani.» Quali sono i suoi temi cardine in questa campagna elettorale? «Direi che accanto alle grandi questioni di politica nazionale aggiungerei quelle tematiche che hanno suscitato in me fin da ragazzo sempre grande interesse, perché toccano da vicino ognuno di noi, le nostre famiglie, i nostri figli, i nostri anziani. Mi riferisco alla giustizia sociale, ad una sanità efficiente e alla portata di tutti, al problema dell’emergenza abitativa, allo sport, al mondo della disabilità, alla cultura. In più una cosa a cui teniamo molto, ossia la tutela e la promozione del made in Italy.» Economia nazionale, situazione russa, tra guerra di bombe e rincaro bollette, e sbarchi. La sua posizione e come pensate di risolvere. «Per affrontare la problematica dell'aumento dei costi dell'energia e i conseguenti rincari delle relative bollette la nostra proposta è quella di tagliare gli oneri sugli aumenti delle bollette energetiche dell'ultimo anno e dividere il costo dell'elettricità da quello del gas. Rimango contrario ad un nuovo scostamento di bilancio, mentre per quanto riguarda il Pnrr, strumento importantissimo, credo si possa perfezionare. Sugli sbarchi la nostra posizione è chiara, l’immigrazione irregolare va contrastata e vanno gestiti in maniera più ordinata i flussi legali di immigrazione. Sulla situazione russa nessun dubbio. Rispettiamo gli impegni assunti nell’Alleanza Atlantica e sosteniamo l’Ucraina di fronte all’invasione della Federazione Russa, e poi avanti con le sanzioni.» Tanti democristiani sono entrati in Fratelli d’Italia. Perché secondo Lei? «Perché tanti noi, dopo la fine della Democrazia Cristiana, hanno coltivato per anni da posizioni diverse l’illusione di poter in qualche modo rifare quel grande partito o comunque di farne rivivere la sua immensa eredità politica. Per un certo periodo abbiamo cullato questa speranza che però con il passare del tempo si è andata sempre più affievolendo fino, direi, a sparire. Se molti di coloro che provengono da quella storia politica sono entrati in Fratelli d’Italia è perché hanno compreso che dentro questo partito un’area moderata può avere un suo spazio, una sua rilevanza, che centro e destra possono incontrarsi e fare insieme grandi cose. Da questo punto di vista, i sondaggi parlano chiaro.» In quale collegio si candiderà? «Al collegio uninominale Roma 6, che comprende l’XI e il XII municipio, e Fiumicino. Si va dalla Magliana a Ponte Galeria, da Monteverde ai Colli Portuensi per arrivare a Fiumicino, Fregene e Maccarese. Un collegio grande con quartieri e zone con problemi e situazioni tra loro molto diverse. Ma le sfide mi esaltano.» Cosa vuole dire ai suoi elettori? «Non faccio proclami o promesse. Sono in politica da tanti anni, ho ricoperto tanti incarichi e con diverse responsabilità: comitato di quartiere, circoscrizione, comune di Roma, Regione Lazio, Camera dei Deputati. Non mi sono mai risparmiato, ho sempre dato tutto me stesso con passione, impegno e anche molto sacrificio. Mi piace il contatto con il territorio, stare in mezzo alla gente, ascoltare i problemi di chi non ha una casa, ha un disabile in famiglia, ha un lavoro precario, e provare a risolverli. Agli elettori dico che sono pronto! A disposizione della collettività.»

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