STEFANO BINI PER IL GIORNALE D'ITALIA
Marco Montecchi è amministratore unico della Montecchi Group Spa, società di consulenza in ambito editoriale, turistico e per le grandi, medie e piccole imprese italiane nei progetti d’investimento in Bulgaria e Romania. Nel 2001, infatti, fonda la Camera di Commercio Italiana in Bulgaria, associazione riconosciuta dal Governo Italiano; affascinato da anni dalla politica, il 25 settembre sarà a fianco del centrodestra con Valore Liberale.
Cosa significa “internazionalizzazione d’impresa”?
«Significa saper leggere i cambiamenti profondi che accadono a livello globale e attrezzarsi per “accompagnare” le imprese italiane nel mondo, supportandole con professionisti ed esperti di settore che possano suggerire strategie industriali, rinnovamenti di produzione per target sempre più ampi.»
Perché questo settore è così importante?
«Credo fortemente nelle potenzialità del mio Paese. Sono convinto che le aziende italiane rappresentino una eccellenza nel mondo. Bisogna andare oltre i confini del nostro Paese e provare a costruire una rete stabile che possa portare profitto alle aziende che sanno qualificarsi e produrre.»
Dall’impresa alla politica. Perchè?
«Lavorando mi sono reso conto di svolgere indirettamente un ruolo politico, quasi istituzionale, di garanzia e promozione della qualità dei prodotti italiani nel mondo. Da lì sono nate diverse sinergie e mi è stato proposto di occuparmi in maniera stabile è ufficiale della costruzione e promozione di quel Partito. Ho compreso che potevo essere di supporto e di aiuto. E da quella esperienza è nato Valore Liberale.»
Traguardi ricevuti?
«Abbiamo ottenuto successi lusinghieri in termini elettorali e di consenso di adesioni.»
Ha fondato Valore Liberale. In quali Regioni o città possono trovarvi eventuali simpatizzanti?
«Abbiamo una rete di donne e uomini iper motivati in ogni regione d’Italia. E ci apprestiamo dopo le elezioni politiche a lanciare gli Stati Generali di Valore Liberale per stabilire ruoli e obiettivi comune per comune. La marcia è lunga e noi siamo iper attrezzati per arrivare.»
La repentina andata alle urne, vi ha ostacolato nel presentarvi agli elettori?
«Sicuramente siamo stati penalizzati dall’essere una forza politica nuova che dunque non può usufruire di alcun emendamento di dubbia costituzionalità ed è costretta a raccogliere le firme. Come ho già sottolineato a più riprese questo lede l’agibilità democratica del Paese in quanto in quanto non consente di potersi candidare nè di poter votare per noi. Questo sistema elettorale privilegia i partiti che già esistono e le formazioni che stanno in Parlamento e dunque diventa un ostacolo per il rinnovamento. Tutto ciò non è nell’interesse dell’Italia ma serve a preservare il potere nelle mani di pochi.»
Quale coalizione appoggerete il prossimo 25 settembre?
«Faremo un appello al voto al fine di favorire qualunque forza politica che abbia convintamente scelto lo schieramento di centrodestra.»
Quali sono i punti del suo programma?
«Il nostro programma è articolato e si snoda in 8 punti: difesa dell’impresa e dell’economia, una giustizia più equa e giusta, lotta all’immigrazione illegale e certezza della pena, stato sociale e sostegno ai più bisognosi, attività produttive e made in Italy, welfare, famiglia e pari opportunità, la politica energetica e la transizione ecologica, lavoro, formazione professionale e giovani.»
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