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Elio Vito (FI): “Il Governo dei Migliori ha dimenticato il Green Pass per la Messa di Natale”


Onorevole Vito, si potrà andare alla Messa di Natale senza Green Pass o mi sbaglio?

A tutt’oggi è proprio così. Non sono anticlericale, ma non capisco i criteri con cui il Governo fa le sue scelte per prevenire il Covid. Con l’approssimarsi delle festività natalizie, il numero delle persone, che andranno in chiesa, la sera di Natale e nei giorni successivi, è destinato a crescere vorticosamente. Dovunque si creeranno inevitabilmente assembramenti e, anche se si rispetteranno le norme, come del resto si rispettano nei luoghi dove per l’accesso è previsto il Green Pass, mi sembrerebbe naturale e doveroso che il Governo, almeno durante le festività, imponesse l’obbligo del Green Pass anche per andare in chiesa. Oltretutto, le persone anziane, che sono quelle che più vanno a messa, sono per la gran parte vaccinate e, quindi, non avrebbero alcun problema e non subirebbero un disagio. Non capisco proprio questa differenza con gli stadi, i cinema, i mezzi pubblici, le scuole e i luoghi di lavoro. La prevenzione per il Covid deve valere anche per i luoghi di culto.


Si è fatto qualche idea sulle ragioni, che hanno portato a questa strana dimenticanza?

Credo che tutto dipenda dalla subalternità, che purtroppo il nostro Stato ha ancora nei confronti delle gerarchie della Chiesa cattolica e vaticane. Era stato siglato mesi fa un protocollo, che ora va attualizzato, inserendo l’obbligo del Green Pass, visto che allora il Green Pass non era ancora stato previsto. Le nuove regole devono essere immediatamente estese a tutte le messe e a tutti i luoghi di culto.


A proposito di dimenticanze, il Governo dei Migliori si è dimenticato anche il bilancio annuale…

In effetti, non è proprio una situazione da Governo dei Migliori. Oggi è il 22 dicembre e neppure il primo ramo del Parlamento ha ancora votato la manovra. Il Senato lo farà a ridosso di Natale e, conseguentemente, la Camera dei Deputati avrà pochissimi giorni per approvarlo entro la scadenza del 31 dicembre. E’ una situazione inaccettabile e, a questo punto, sarebbe di gran lunga preferibile il ricorso all’esercizio provvisorio, che non è né un tabù, né una bestemmia, ma uno strumento previsto dalla nostra Costituzione, che consentirebbe al Parlamento di esercitare il suo ruolo. Mi sembra sia l’unico modo per rispettare i tempi del procedimento legislativo, senza umiliare le Camere.


Di questa inaccettabile situazione se ne è accorto, e la denuncia, solo l’onorevole Elio Vito?

Effettivamente, di questa mia solitudine sono rimasto sorpreso anch’io. A parte alcuni richiami generici, non mi pare che lo abbiano fatto notare i due Presidenti dei due rami del Parlamento, ovvero la seconda e la terza carica dello Stato e, tantomeno, Fratelli d’Italia, che è il principale partito di opposizione. E’ inaccettabile che le Camere non possano svolgere la funzione principale, loro assegnata dalla Costituzione, quella legislativa, per la legge più importante dell’anno, quale è quella di bilancio. Il ricorso all’esercizio provvisorio è, a questo punto, l’unico modo possibile per rispettare il Parlamento e la Costituzione.



di Antonello Sette

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