Onorevole Vito, non è anche lei in Polonia?
No, sono a Roma a fare il mio dovere. Sono napoletano, ma le sceneggiate in politica non mi piacciono. Preferisco di gran lunga quelle recitate a teatro.
Presumo stia alludendo a Salvini. Perché il suo viaggio in Polonia è per lei una sceneggiata?
Credo che in questo momento di tutto ci sia bisogno, tranne che di politici ammalati di protagonismo. Lasciamo la diplomazia al Governo, a Draghi e a Di Maio e l’assistenza ai profughi alle organizzazioni umanitarie preposte.
Perché Salvini è in Polonia? La sua è solo mania di protagonismo?
No, credo che Salvini abbia un senso di colpa per la sua amicizia con Putin e per non aver condannato, sin dall’inizio, l’aggressione russa Ora cerca di riparare. Oltretutto, mi chiedo che senso abbia distinguere, fra profughi buoni, quali sono secondo Salvini, quelli che fuggono dalla vera guerra, e i migranti privilegiati e cattivi, in fuga da guerre, violenze e miserie evidentemente di serie b, che Salvini medesimo lasciava per giorni sui barconi al largo dei nostri mare, con la scusa di difendere i patri confini. Credo che questa distinzione fra buoni e cattivi sia, oggi più che mai, inaccettabile.
Salvini è in Polonia, proprio quando l’Italia e l’Europa stanno dando prova di grande unità…
L’Italia ha dato una prova di grande unità con il voto compatto sulle risoluzioni, a sostegno del Governo. Anche l’Europa si è stretta unita intorno a uno Stato aggredito. Putin, probabilmente, pensava che l’Europa si sarebbe divisa e che ci sarebbero state divisioni laceranti anche all’interno dei singoli Paesi. Niente di tutto quanto si augurava Putin si è verificato. Anche per questo motivo, la mania di protagonismo di Salvini è assolutamente incomprensibile.
Lei ha parlato, a proposito di Salvini, di un malcelato senso di colpa, derivatogli dalla sua passata amicizia con Putin. Converrà con me che, quanto a senso di colpa, anche Silvio Berlusconi non ne dovrebbe essere immune…
Io sono stato il primo a dire, proprio alla vostra agenzia, che il silenzio di Berlusconi mi preoccupava. Berlusconi, che non ha mai nascosto la sua amicizia personale con Putin, avrebbe dovuto esprimere una condanna netta. Non basta proclamarsi genericamente europeista e atlantista. In questi frangenti drammatici, è il momento inderogabile della condanna netta e della fermezza. Proprio per questo il silenzio di Berlusconi è per me un dispiacere.
E’ un centrodestra, a quanto lei dice, attraversato da contraddizioni non completamente risolte?
Il centrodestra, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, ha, comunque, votato le risoluzioni e il sostegno al Governo. Ora, però, questo stesso centrodestra ha l’occasione di dimostrare che è davvero sincera la sua sensibilità umanitaria nei confronti del dramma ucraino. Non esistono sensibilità di serie a e sensibilità di serie b. Domani e nei prossimi giorni la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati discuterà un testo, di cui è relatore Giuseppe Brescia del M5s, davvero blando e minimale, sullo ius scholae, ovvero sul diritto alla cittadinanza dei ragazzi, sinora considerati stranieri, che sono nati in Italia e che studiano in Italia da almeno cinque anni. Se Salvini vuole dimostrare davvero la sua umanità, lo faccia votando questo testo. Qui non si tratta di migranti, ma degli ottocentomila bambini, che vanno a scuola con i nostri figli e che è assurdo debbano aspettare per diventare cittadini italiani la maggiore età e chissà quanti altri anni di complicate procedure burocratiche. Non è lo ius soli. E’ solo il diritto di chi studia fianco a fianco con i nostri figli di potersi sentire uno di loro e uno di noi. Chi è davvero sensibile e, magari se ne fa un vanto, non può nascondersi neppure davanti al più elementare dei diritti.
di Antonello Sette
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