Abbiamo tutti ancora negli occhi le immagini del crollo della basilica di San Benedetto a Norcia e la risposta immediata dei Vigili del Fuoco subito pronti a salvare il salvabile, sottraendo alla distruzione opere d’arte di valore incalcolabile, a livello economico e, maggiormente, di identità del territorio. Fra pochi giorni la ferita del sisma di Amatrice, che ha colpito duramente anche l’Umbria, si riaprirà come in ogni anniversario. Solo due anni fa si tentava di salvare capolavori e opere d’arte dalla rabbia cieca del terremoto. Ma, dopo tutti questi mesi, accade il miracolo nel miracolo. Una restauratrice, Emanuela D’Abbraccio, ha salvato letteralmente una tavola del Cinquecento della Basilica di San Benedetto di Norcia dalle conseguenze del crollo dovuto alle forti scosse, pochi mesi prima del 30 ottobre 2016. Si tratta di un’opera di Michelangelo Carducci, la "Resurrezione di Lazzaro", del 1561, adesso nel laboratorio Coobec di Spoleto dove l’esperta nursina sta completando il recupero grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di risparmio di Spoleto. Così la D’Abbraccio commenta il salvataggio all’Ansa: «Avevo ricevuto l'incarico di intervenire sulla tavola nel luglio del 2016, circa un mese prima della scossa del 24 agosto, dalla diocesi Spoleto-Norcia e dalla Soprintendenza alle belle arti e date le imponenti dimensioni della tavola avevo chiesto di spostarla nella sala degli scavi che è stata risparmiata dal crollo. E così l'opera si è salvata». Entro fine anno il restauro della tavola del Carducci, dovrebbero essere completato. Prosegue la restauratrice: «Per me questa opera rappresenta un legame forte con la Basilica che era diventata la mia seconda casa, ora non vedo l'ora che inizi la ricostruzione e se potrò dare il mio piccolo contributo al recupero di San Benedetto sarà il momento più bello della mia ormai lunga carriera. E soprattutto il mio amore per l'arte, la storia e la cultura avrà un reale senso compiuto»
E.R.
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