La prossima domenica i cittadini dell'Emilia Romagna saranno chiamati ad esprimersi per il rinnovo del Consiglio Regionale. Un appuntamento particolarmente importante in una Regione che rappresenta un vero e proprio modello virtuoso per il nostro paese.
Più Europa ha scelto di esserci e di sfidare ancora una volta la corrente. Abbiamo deciso di scendere in campo malgrado il rischio politico che naturalmente affronta un partito giovane che si misura con l'elettorato, soprattutto in un momento politico molto controverso, ma ci è sembrato troppo importante dar voce al buon senso (contro il “senso comune”).
Il "modello Emilia Romagna" è da sempre nel panorama italiano paradigma d'innovazione nella PA e non solo, una fucina di best practice in tutti gli ambiti, da quello sanitario a quello dell'e-government, dai servizi alle imprese agli strumenti di partecipazione civica. Ma l'ER è soprattutto la regione dal senso civico diffuso e radicato, dell'attivismo politico, della capacità di fare rete mettendo a sistema pubblico e privato, delle comunità di pratica, e non ultima dell'accoglienza e dell'integrazione costruttiva. Insomma un patrimonio di valori e asset fondamentali per il successo di qualsiasi processo di sviluppo e crescita di una società.
Le prossime elezioni regionali rappresentano di fatto non soltanto delle elezioni amministrative e sostanzialmente politiche, ma anche un momento importantissimo per riaffermare e difendere questo modello di civiltà e cultura da un vero e proprio attacco mosso dal fronte sovranista. Ancora una volta la Lega sta inquinando i pozzi, spostando il focus del dibattito politico da temi e obiettivi programmatici verso argomenti diffamatori, rivolti sopratuttutto a danno del senso civico. La propaganda leghista punta infatti a distruggere quel rapporto fiduciario diffuso tra i cittadini e chi li amministra, insinuando diffidenza e rancore sociale. Da una parte c'è chi parla di programmi e futuro, dall'altra una una campagna di bieco sciacallaggio che strumentalizza una vicenda drammatica - quella accaduta a Bibbiano - facendo breccia nello sgomento che ha suscitato per minare la fiducia nelle istituzioni, seppure quei fatti nulla hanno a che fare né con la politica né con quel modello virtuoso che questa regione ha da sempre rappresentato e ancora rappresenta anche grazie al governo Bonaccini.
Per questo Più Europa ha deciso di partecipare a questo importante appuntamento elettorale, con il proprio simbolo, le proprie persone candidare e l’impegno personale della nostra Emma Bonino: per esserci e riportare, come sempre cerchiamo di fare, il dibattito politico sui binari del buon senso, della ragionevolezza e della civiltà, cercando di porre un argine all'avanzare dei barbari.
di Alessandra Senatore, vicepresidente di Più Europa
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