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Era "nascosto" nella rete, fermato il presunto omicida del pittore romano


Umberto Ranieri in arte Nniet Brovdi

Era nascosto nella Rete, tra 70mila registrazioni di messaggi e i video di 30 telecamere. Oggi il presunto omicida del pittore abruzzese Umberto Ranieri, 53 anni, è stato trovato e fermato. È un ragazzo tunisino di 18 anni - J.M.A. – da poco con la cittadinanza italiana in tasca. A Roma, la sera del 17 marzo scorso, nel parco urbano a Largo Preneste, avrebbe dato il pugno che scaraventato a terra e ucciso l’abruzzese, nome d’arte Nniet Brovdi. I carabinieri della Compagnia Casilina hanno lavorato parecchio per arrivare a lui. Avevano poco da cui partire. Per prima cosa il possibile movente dell’aggressione.


Cioè la frase che la vittima aveva detto al ragazzo presente sul posto assieme ad altri giovani: “Dai, non sporcare” con i semi di girasole che la comitiva stava mangiando buttando le scorze dove capitava. Davvero poco, anche per giustificare quella reazione rabbiosa. Poi c’erano i presenti che hanno assistito al colpo sferrato all’artista crollato sbattendo la testa sull’asfalto, deceduto per le ferite dopo due giorni di agonia all’ospedale San Giovanni Addolorata. Da loro ci si spettava qualche dettaglio in più, ma nessuno pare abbia fornito informazioni utili per arrivare all’identificazione dell’aggressore. In ultimo, c’erano da controllare le migliaia di registrazioni delle videocamere di sorveglianza installate in quella zona della città e i messaggi scambiati quella sera dai cellulari “attaccati” alle celle nell’area. Un lavoraccio, roba da cacciatori del ciberspazio. Un’impresa che però è stata fatta e ha portato al fermo di oggi. I militari hanno utilizzato il sistema di analisi “social media intelligence” scandagliando tra le migliaia di tracce informatiche lasciate sulla Rete. E sono arrivati all’ago nel pagliaio, al ricercato. Il tunisino non era da solo: i carabinieri hanno ricostruito la scena di quella sera in piazza identificando la fidanzata di origini kosovare che era con lui e una sua amica romena.


Umberto Ranieri era nato a Paglieta, in provincia di Chieti, e si era diplomato all'Accademia delle Belle Arti di via di Ripetta, diventando un pittore apprezzato per le sue opere esposte in varie mostre capitoline. Il maggiorenne è richiuso nel carcere di Regina Coeli e dovrà attendere l’udienza di convalida per vedere se il primo giudice dell’articolato procedimento penale che in teoria si prospetta confermerà le accuse di Procura e carabinieri di Roma.


di F.D.C.

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