Le terribili esplosioni avvenute ieri nel porto di Beirut mettono in ginocchio un'intera nazione già piegata dalla crisi economica prima e dal Covid-19 dopo.
Sono oltre 100 i morti e più di 4000 i feriti stando alle fonti della Croce Rossa. Il presidente americano Trump avanza l'ipotesi di una bomba, ma le fonti di difesa libanesi smentiscono nettamente.
A provocare le esplosioni che hanno dilaniato Beirut, nel Libano, è stato un carico di nitrato di ammonio di oltre 2700 tonnellate che era conservato in un magazzino nei pressi del porto dopo esser stato confiscato sei anni fa. Il ministro degli interni Mohammed Fahmi ha riferito spiegando che da una prima ricostruzione il nitrato di ammonio sarebbe stato posizionato nel magazzino dopo esser stato sequestrato da una nave mercantile nel 2014.
Testimoni hanno riferito di aver visto una nuvola arancione come quella che appare quando viene rilasciato gas tossico di biossido di azoto dopo un'esplosione che coinvolge nitrati e nel Paese è forte la preoccupazione anche per le tossine presenti ora nell'aria.
Il ministro della Sanita' libanese, Hamad Hasan, ha consigliato a tutti i cittadini di Beirut che ne hanno la possibilita' di lasciare la citta'. Secondo quanto riferisce la stampa libanese, Hasan ha affermato che i materiali pericolosi sprigionati nell'aria dalle due esplosioni sono potenzialmente tossici se respirati a lungo. Secondo le prime ricostruzioni, infatti, le esplosioni avrebbero diffuso nell'aria biossido di azoto, un gas tossico rilasciato dal nitrato di ammonio.
Giacomo Piccolo
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