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Ettore Rosato: “L’alleanza di Italia Viva con i Cinquestelle è incompatibile nei fatti”



Onorevole Rosato, si parla e si straparla di un’ipotetica futura forza politica di centro, intermedia fra la destra e la sinistra. In tanti, da Carlo Calenda a Clemente Mastella, stanno provando a piantare in anticipo la loro bandierina. E’ questa, secondo lei, la priorità?

Gli italiani pensano che l’azione di governo, svolta da Draghi, contrassegnata da molte riforme serie, toni moderati e continuità d’azione, vada sostenuta. Questo Governo nasce in una fase di emergenza nazionale con alleanze di necessità. Lo abbiamo sempre detto. Le forze, accomunate da questo obiettivo emergenziale, devono, in questo momento, fare squadra, devono mettersi insieme, facendo di necessità virtù.

Finita l’emergenza, che cosa accadrà nel 2023?

Guardando al 2023, bisogna proporre qualche cosa che possa rispondere meglio ai bisogni di questo Paese. All’interno di uno spazio politico, che non può che essere alternativo sia alla destra antieuropea e populista, sia al grillismo inconcludente e demagogico.

Quindi mi conferma che l’alleanza con i Cinquestelle, che è nel vagone di testa nel treno dei desideri del Pd, è in prospettiva per voi incompatibile?

E’ incompatibile nei fatti. L’abbiamo già sperimentata ed è stato un fallimento. L’esperienza di Giuseppe Conte non può essere considerata un’esperienza positiva per il Paese. Al di là di simpatie o antipatie, il Governo Conte non ha risolto i problemi. Li ha solo messi sotto il tappeto.

In attesa del 2023, il risultato delle elezioni amministrative vi conforta. Sembra anche a lei che i toni esasperati non abbiamo pagato?

Credo che, al di là dei toni, penso che alla fine abbiano vinto i candidati con migliori qualità. Il centrodestra si è presentato a questo appuntamento impreparato o con voglia di perdere. Certamente, non ha messo in campo nessuna proposta credibile. Il centrosinistra è stato più compatto e più capace.

E Italia Viva?

Siamo soddisfatti. Abbiamo raggiunto ottimi risultati in tutte le città. Oltre a questo, c’è un progetto di aggregazione con le liste riformiste, che sta dando i suoi frutti anche a livello locale.

Con Carlo Calenda?

Sì, anche con Calenda. Il risultato di Roma è un risultato importante, ma lo sono anche quelli di Milano, di Savona e la lista Conti a Bologna. Sono tutti risultati importanti, a cui abbiamo contribuito in maniera determinante.

Un commento sull’assoluzione di Silvio Berlusconi al processo, noto come Ruby ter, perché il fatto non sussiste, dopo tanti anni trascorsi sulla graticola…

Le sentenze, quando arrivano, si rispettano. Per noi è sempre stato così. Quello, di cui non ci può accontentare, è che i processi vengano celebrati sui giornali, senza contradditorio fra l’accusa e chi si vuole difendere. Questo vale per Berlusconi, come per chiunque altro.


di Antonello Sette

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