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Evergiven - 40 giorni dopo: conseguenze e rischi


È trascorso oltre un mese da quando la Evergiven si è incagliata nel Canale di Suez, dov’è rimasta bloccata per sei giorni, fermando di fatto buona parte del traffico mondiale di merci.


Abbiamo parlato di questa situazione con Sandro Di Domenico, giornalista e scrittore napoletano, autore per MinimumFax di “Pescirossi e Pescicani” (2020), un magistrale libro-inchiesta su alcuni reali incidenti in mare, conditi da ombre e reticenze che svela rivelando grandissima padronanza del tema.



Di Domenico, qual è il quadro a circa due mesi dal blocco della Evergiven nel Canale di Suez?

Ci sono delle domande a cui siamo chiamati a rispondere. Ad esempio, davamo tutti per scontato che il Canale avesse un’andata e un ritorno. Ci siamo accorti che non è così. A questo punto, cosa accadrebbe se ci fosse un attentato terroristico, se i terroristi occupassero anche militarmente la zona? Al di là dei meme e degli utilizzi simbolici delle immagini non si è andato. Abbiamo visto immagini utilizzate più a uso e consumo dei “battutisti da tastiera” che degli analisti. La verità è che avremmo dovuto riflettere sulla capacità di una sola nave di bloccare il sistema mondiale di trasporto logistico delle merci. Anche perché l’alternativa sarebbe circumnavigare l’Africa. Cioè la cosa più pericolosa che esista al mondo: passare per il Golfo di Guinea, dove nel 2020, a detta dell’Organizzazione Marittima Internazionale, sono stati sequestrati oltre 130 membri di equipaggio.


Dal punto di vista commerciale, invece, la situazione può dirsi normalizzata?

Diciamo che è andata meglio di quanto si pensasse. Si temeva che tutto potesse durare settimane, ma il blocco è stato di sei giorni. Per questa ragione, è stato registrato l’aumento dei costi di brokeraggio, cioè il fitto delle petroliere per stoccare il greggio. Questo perché naturalmente il ciclo di produzione del petrolio non si è fermato, il trasporto invece sì. Inoltre, i tempi di liberazione delle banchine hanno avuto conseguenze sui tempi di consegna delle merci. Tutti hanno quindi chiesto rimborsi alla Evergiven. La stessa autorità egiziana, che gestisce il Canale di Suez, ha multato la compagnia di milioni e milioni di euro: non vengono pagati e la nave resta ferma. La merce sulla nave è per ora congelata, alla lunga potrebbe essere economicamente considerata perduta.


La catena logistica ha retto?

Il circuito commerciale e la catena logistica e di trasporto hanno ripreso a lavorare e a smaltire il traffico residuo in tre giorni. Il tutto, dunque, è durato dieci giorni. Piuttosto, la nota negativa sul traffico marittimo sono gli strascichi del Covid. Sempre l’Organizzazione Marittima Internazionale stima che prima della pandemia ci fossero 400mila unità di equipaggio in mare, mentre oggi si sono ridotte alla metà.

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