Facebook cala ancora una volta la mannaia della sua censura su Vittorio Sgarbi, non nuovo a problemi di questo tipo con gli algoritmi del social creato da Mark Zuckerberg. Il social network ha bloccato un’inserzione pubblicitaria in cui Sgarbi aveva postato una foto del fotografo tedesco Wilhelm von Gloeden, ritraente un nudo maschile. Il post sarebbe servito a Sgarbi per pubblicizzare la mostra da lui organizzata al Palazzo Doebbing di Sutri, intitolata “Kouros. Wilhelm von Gloeden / Roberto Ferri”, che pone in dialogo le foto di von Gloeden e alcune opere del pittore contemporaneo Roberto Ferri, entrambi orientati prevalentemente al nudo maschile in relazione al mondo mitico della classicità. Il social network è stato categorico spiegando così il rifiuto: «Non consentiamo la pubblicazione di inserzioni che contengono immagini di nudo anche se non di natura sessuale», consigliando al critico di scegliere un’altra foto per il suo post.
La replica di Vittorio Sgarbi è arrivata proprio da palazzo Doebbing, dove ai microfoni di Mediaset ha dichiarato: «Occorre distinguere tra il nudo femminile, che pure qualche censura la ottiene ma che per la nostra coscienza ha un valore artistico, motivo per cui immagino che Facebook agisca con qualche attenzione, e il nudo maschile. Quest’ultimo, in particolare quando si tratta di rappresentazioni del membro maschile, determina una sorta di reazione. Per prevenire questa protesta, non distinguendo tra il nudo provocatorio o pornografico e il nudo artistico, Facebook ha scelto di non pubblicare queste immagini, attraverso quello che chiamano “algoritmo” ma che in realtà è censura». Sgarbi ha anche chiarito il valore artistico della mostra spiegando: «Wilhelm von Gloeden è un grande fotografo di fine ottocento e attraverso di lui si è lanciata Taormina, perché ha dimostrato che il mito c’è ancora e che ci sono figure di uomini che sono come divinità antiche, come Bacco o Prometeo. Da questo punto di vista Taormina è legata a von Gloeden. Ho portato a Sutri le sue fotografie, che sono in tutti i libri di storia dell’arte, in dialogo con i quadri di Roberto Ferri, un pittore che dipinge nudi maschili con molta perizia».
Tornando sulla censura di Facebook Sgarbi è andato anche oltre definendola omofoba. Il critico ha infatti dichiarato: «Abbiamo ottenuto una censura che porta con se un risvolto secondo me più grave: una censura omofoba. Non viene contestato tanto il nudo maschile quanto la declinazione omosessuale che qualcuno può intendere di queste immagini, che era probabilmente anche nella visione di von Gloeden. Si tratta quindi di una doppia censura: una al nudo maschile e un’altra più grave alla libertà di scelta dell’orientamento sessuale garantita dalla costituzione. Facebook dovrebbe pensare che questo tipo di censura potrebbe determinare una reazione molto negativa da parte di minoranze o comunque di gruppi che difendono i valori del mondo gay. Io prendo atto di questo, non potrò fare pubblicità, ma mi auguro che molti vengano a palazzo Doebbing a Sutri per vedere queste immagini straordinarie che hanno soprattutto un significato turistico. Per Taormina hanno determinato l’idea di un turismo in un mondo come quello antico, e anche a Sutri che è una città antica ritengo che queste immagini possano avere questa funzione».
Di Giacomo Meingati
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