L’occhio vigile e insonne del Grande fratello è ovunque in questa nostra era digitale. I portavoce del social più famoso del mondo: Facebook, affermano di aver scoperto un tentativo di influenzare le elezioni di medio termine americane di novembre attraverso account e pagine false, assicurando di fornire più ampie informazioni a breve in quanto sarebbero ancora nelle fasi iniziali della indagine e non si hanno ancora tutti gli elementi.
La società dichiara inoltre di aver individuato otto pagine, diciassette profili e sette account Instagram marcatamente falsi già due settimane fa e di collaborare da allora assiduamente con l'Fbi nelle indagini elettroniche per risalire ai colpevoli e soprattutto ai mandanti.
Mark Zuckerberg, l’ideatore del colosso dei social, il creatore del più importante fenomeno mediatico di questo inizio di millennio, non può certamente consentire che la propria società, la sua struttura come piattaforma digitale venga utilizzata per commettere un grave illecito che attenterebbe alla democrazia, oggi americana, ma in futuro espandibile altrove.
La creazione di falsi account infatti genererebbe non soltanto un mero disturbo ma influenzerebbe anche grandemente le scelte elettorale in una sorta di vera e propria manipolazione psichica gli stessi elettori.
È il mito oscuro di un “overcontrol” che si teme possa diventare realtà, una guida occulta che spinga in una direzione politica piuttosto che verso un’altra, alterando ogni regola di una società sempre più liquida e costantemente interconnessa in un mondo dove è sempre più difficile distinguere il vero dal falso, la realtà dalla mistificazione.
DPF
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