Tempi duri per Facebook. Dopo gli scandali di Cambridge Analitica e quelli legati ai dati condivisi negli anni con i produttori di smartphone, ora emerge un baco, un errore di programmazione che rende pubblici i post privati.
Il gigante californiano di Internet ha infatti fatto ammesso che dal 18 al 27 di maggio il social network è stato afflitto da un “bug” che avrebbe in sostanza variato le scelte in tema di privacy di 14 milioni di utenti. “Abbiamo risolto la questione e a partire da oggi informeremo tutti coloro che sono stati impattati chiedendo di rivedere i post pubblicati in questo lasso di tempo”, ha detto Erin Egan della divisione privacy di Facebook, “e ci scusiamo per questo errore”.
Ciò in linea con gli impegni presi da Mark Zuckerberg col Congresso Usa e la Commissione Ue che prevedono l’immediata notifica dei disservizi di riservatezza a cui sono stati sottoposti i contenuti degli utenti coinvolti (in questo caso tuttavia sono trascorsi molti giorni) . In linea con quanto previsto dal Gdpr, operativo anche in Italia.
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