Per anni, il test d’ingresso a medicina, è stato un incubo per migliaia di ragazzi, un traguardo da festeggiare per chi lo passasse. Oggi non è più così.«Si abolisce il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi», hanno così annunciato ieri al termine del Consiglio dei Ministri. Tra le norme del disegno di legge dunque, relativo al Bilancio di previsione dello Stato per l’anno accademico 2019-2020, vi è proprio l’abolizione del famigerato test.
Lo scorso anno sono stati oltre 67mila i partecipanti al test per accedere a medicina nelle università italiane, dove erano a disposizione però solo 9mila posti.
Molti degli aspiranti camici bianchi sono contrari alla prova d’ammissione per la facoltà di Medicina e Odontoiatria: secondo molti infatti si tratta di un ostacolo alla formazione che non tiene conto delle reali attitudini e la vera preparazione di ciascun candidato.
Non mancano però le perplessità, nonostante possa sembrare un progetto invitate per chi volesse lanciarsi nel mondo della medicina, bisogna tenere in considerazione alcuni problemi. Primo fra tutti il fatto che gli atenei non riuscirebbero a contenere l'eccessivo numero di matricole, le aule e i laboratori non sarebbero sufficienti, così come i docenti che dovranno gestire le lezioni.
L'abolizione del test di medicina non è l'unico provvedimento riguardante la Sanità. Quali sono gli altri? Innanzitutto lo stanziamento di 50milioni alle Regioni per gli interventi di abbattimento delle liste d’attesa. 284 milioni per i rinnovi contrattuali di tutto il personale del Servizio sanitario nazionale e altri 505 milioni che saranno attribuiti alle regioni per le spese farmaceutiche. Queste sono alcune delle misure previste.
Di Ilaria Proietti Mercuri
16 Ottobre 2018
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