Ecco, speriamo che almeno stavolta sia la volta buona. Domani, martedì 19 marzo, alle ore 20, la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, ha in agenda l’audizione del presidente del Cda della Rai, Marcello Foa, e dell’amministratore delegato, Fabrizio Salini. Un appuntamento, quello con i vertici di viale Mazzini, molto atteso da senatori e deputati. Perché di cose da spiegare ai membri della Commissione di Vigilanza sulla Rai, il presidente e l’amministratore delegato, ne hanno un bel po’. E non tanto per il piano editoriale votato dal consiglio di amministrazione, un libro dei sogni con il quale azzoppare la professionalità interne e sterilizzare il pluralismo destinato ad avere un cammino incerto e un futuro ancor più complesso, quanto per i continui flop di Rai Uno. Già perché la rete che sta soffrendo maggiormente, in questa fase, è proprio l’ammiraglia della Tv pubblica, quella che dovrebbe tenere in piedi la baracca. Il caso degli ascolti di domenica 17 marzo è da manuale. Rai Uno sotto la guida di Teresa De Santis è un’emorragia: ha fatto più ascolti nella fascia pomeridiana, quella che va dalla 18,30 alle 20,30 che nella successiva, ovvero nel prime time, dove si fa fatturato, trattandosi del segmento che inizia alle 20,30 e finisce alle 22,30.
Ebbene Fabio Fazio, con il suo programma Che Tempo che fa, ha fatto registrare solo il 13% di share, pari a 3.520.000 spettatori. La concorrenza, su Canale 5, con la fiction Il Silenzio dell’Acqua ha raccolto davanti al video 2.840.000 spettatori pari al 12.2% di share, mente su Rai2 The Good Doctor 2 ha catturato l’attenzione di 2.316.000 spettatori, pari al 9.3%. Dunque distacchi minimi, che rendono l’idea di come Rai Uno e il programma di Fazio siano in caduta libera. E a poco vale giustificazione del Derby visto che sui canali Sky il match Milan-Inter ha convinto complessivamente 2.539.011 spettatori pari al 9.90% di share. Ovvio che il calcio è stato dato agli ascolti del costosissimo programma della Rai. Eppure nessuno corre ai ripari, sapendo che toccare Fazio costa, in termini contrattuali ovviamente. Chissà se di tutto questo in Vigilanza se ne parlerà. Così come della salvinizzazione dalla Rai, visto che la Lega insiste nel voler occupare tutte le poltrone.
di Alberto Milani
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