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FCA a tavoletta, 5 miliardi di investimenti in Italia nel triennio 2019-2021


È il piano industriale per l'Europa deciso da Fca, un tempo Fiat e ora più che mai multinazionale. Un piano che assegna agli stabilimenti italiani 5 degli 8 miliardi stanziati dal gruppo per Europa, Medio Oriente e Africa per produrre 13 tra nuovi modelli e restyling, di cui 4 in partenza subito, rinviando l'uscita dalla produzione dei diesel e spingendo per l'alimentazione alternativa.

Un piano ambizioso quello del dopo-Marchionne, che avvolge l'Italia sempre nel solco dell'ex ceo: a Mirafiori e Grugliasco torna la produzione della 500, solo che sarà completamente elettrica; a fianco all'utilitaria più famosa d'Italia la fabbrica sfornerà anche tre modelli Maserati: Levante, Ghibli e 4P. A Melfi arriva la Jeep Renegade e la versione europea della Jeep Compass, in versione ibrida elettrica come la 500 X. Un ibrido elettrico anche a Pomigliano, l'Alfa Romeo C-suv e la Fiat Panda, anche nella versione ibrida. A Cassino tre modelli Alfa Romeo: Giulia, Giulietta e Stelvio, oltre all'ibrido elettrico Maserati D-UV suv. Conferma per Modena per Maserati Gran Turismo e Cabrio, con nuove speciality cars anche di Alfa Romeo. E ad Atessa per il Ducato più produzione e, conseguentemente, nuove assunzioni.

I sindacati sono soddisfatti, ma guardano alle singole produzioni e, ad esempio per quella torinese della 500, la Fiom si dice preoccupata per quello che sembra un disimpegno del gruppo Fca da Torino, aggiungendo che i nuovi modelli non saturano il polo della Maserati e Pomigliano. La Uilm poi vede i tempi di industrializzazione dei nuovi modelli portare alla questione della scadenza degli ammortizzatori sociali.

Buone notizie quindi per l'Italia, ma negli States le cose non girano a dovere per il comparto auto: a Donald Trump la crescita al 3,5 per cento non basta, si potrebbe fare di più se la Fed non continuasse ad alzare i tassi di interesse. Insomma, per "The Donald" è colpa del presidente della Banca Centrale Jerome Powell se General Motors ha annunciato la chiusura di quattro stabilimenti. Ma il Pil Usa aumenta del 4,2 per cento, un record, con la crescita sostenuta dai consumi interni che aumentano per il calo delle tasse. Le barriere tariffarie imposte da Trump riducono le esportazioni del 4,4 per cento, e nel vicino futuro ci potrebbero essere ulteriori prelievi sulle auto straniere. Intanto l'amministrazione Trump ha convocato per martedì a Washington i capi delle case automobilistiche tedesche Volkswagen, Bmw e Daimler, proprio per discutere della loro politica commerciale negli Stati Uniti.


di Paolo dal Dosso

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