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Fermato il presunto assassino del commerciante di Viterbo, Salvini: chi delinque ha le ore contate



È stato fermato il presunto responsabile dell'omicidio di Norveo Fedeli, il noto commerciante settantaquattrenne di Viterbo, ucciso con un colpo alla testa inferto con uno sgabello nel suo negozio di abbigliamento di via San Luca. Si tratta di un ventiduenne originario della Corea, ma cittadino statunitense, fermato dai Carabinieri e dagli agenti della Squadra Mobile di Viterbo a Capodimonte, un paese della Tuscia. A dare notizia della svolta nelle indagini sull'omicidio di Fedeli è stato il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini: «Grazie a inquirenti e Forze dell'ordine, ha detto Salvini, chi delinque ha le ore contate . È la migliore risposta a chi cerca polemiche: io faccio parlare i fatti».


L'omicidio è avvenuto intorno a mezzogiorno di venerdì 3 maggio: il commerciante , titolare di una jeanseria storica di Viterbo, sarebbe stato aggredito per un tentativo di rapina e colpito alla testa con uno sgabello di ferro. A scoprire il cadavere sono stati alcuni commercianti della zona insospettiti poiché dopo le 13 il negozio era ancora aperto: una volta entrati nel locale è stato rinvenuto il corpo della vittima che era stato trascinato dietro un bancone. Il responsabile era stato ripreso dalle telecamere di sicurezza della zona e che hanno permesso di mettere gli investigatori sulla pista giusta.

Secondo quanto emerso il ventiduenne alloggiava in un bed and breakfast di Capodimonte sul lago di Bolsena e era entrato nel negozio di jeans di Norveo Fedeli almeno altre tre volte dove aveva tentato di acquistare dei capi con una carta di debito priva di disponibilità.


di Mauro Porta

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