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Finita l’era di Dagospia: dalla libertà amata da Cossiga ai sussurri alla RaiUno della De Santis



Gli ascolti, in casa Rai, sono una strana materia, sia da maneggiare sia da decifrare. Perché non sempre raccontano la verità. E se poi, chi dovrebbe farlo, non lo fa affatto tutto diventa una vera commedia dell’assurdo. Prendete lo strano caso di Rai Tre e della rovente polemica su Gad Lerner, innescata dal leader della Lega, Matteo Salvini. Secondo il vice premier il suo ritorno in Rai doveva essere un disastro, una catastrofe televisiva. Invece l’esordio, in seconda serata su Rai Tre, de “L’approdo”, la trasmissione firmata da Gad Lerner, si è guadagnato il gradimento di 1 milione e 174mila spettatori pari al 7,4% di share. Insomma, un ritorno segnato da quello che si può definire un gran bel risultato, considerando il fatto che, raffinato e sottile, ha fatto il pelo e il contropelo alla Lega, vecchia e nuova. Restando alla fredda oggettività dei numeri, nella serata di lunedì 3 giugno, su Rai Uno la miniserie “Volevamo andare Lontano – Bella Germania” ha conquistato 3.153.000 spettatori pari al 14.9% di share, mentre su Canale 5 (dalle 21.39 all’1.20) la semifinale del Grande Fratello 16 ha raccolto davanti al video 3.366.000 spettatori pari al 21% di share (GF Night di 9 minuti: 1.674.000 – 33.5%).


Innegabile la vittoria di Mediaset sulla Rai. Si salva Rai Tre con Report che ha ottenuto 2.148.000 spettatori pari al 9.2%. Una bella prova per il miglior programma del Servizio pubblico. Data la cornice, all’interno della quale il calo di Rai Uno è costante e ripetuto nel tempo, stupisce come un sito riconosciuto come Dagospia si presti a strani giochi di potere. Da un po’ di tempo a questa parte, quello che una volta era l’organo preferito del sempre più rimpianto presidente emerito Francesco Cossiga, libero pensatore e libero picconatore, ma vero difensore della verità di stampa, oggi si è trasformato nella velina che “gioca” sui dati d’ascolto, in particolare quelli di Rai Uno, la rete diretta da Teresa De Santis, in rotta di collisione con l’amministratore delegato, per poter piazzare chissà quale strano personaggio sulla rete ammiraglia della Tv pubblica. Con i palinsesti ancora da varare e molte caselle da riempire il gioco dei sussurri è diventato l’arte preferita da Dagospia. Eppure una volta non era affatto così. Anzi, andava esattamente nella direzione opposta. Evidentemente la sola Rete inizia ad andare stretta al sito di Gossip che sogna di avere a disposizione anche un canale, televisivo s’intende…


di Alberto Milani

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