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Foa parla bene e razzola male, Dibba va all’attacco: «Fuori i partiti dalla Rai»



Ricorda Marcello Foa, presidente della Rai, che la Tv pubblica “era presente durante le settimane del maxi processo, era presente il 23 maggio, era presente quando è stato ucciso Paolo Borsellino, è presente qui ogni anno, il 23 maggio, per ricordare, affinché la memoria resti viva”. Tutto condivisibile, ma anche tutto normale, altrimenti non sarebbe servizio pubblico. E dopo aver citato, tra gli applausi, le parole di Maria Falcone e aver reso omaggio a Rita Borsellino e a Emanuela Loi, agente di scorta di Borsellino morta a via D'Amelio, Foa ha ricordato le parole di Falcone: “Per combattere la mafia, basterebbe che ciascuno facesse il proprio dovere. E il dovere di noi della Rai è cruciale, perché la Rai è servizio pubblico, deve essere un presidio della corretta informazione, un baluardo contro le possibili infiltrazioni della mafia anche nei media, anche nel web. Chi si occupa di questi argomenti sa quanto sia insidiosa questa sfida: l'unica risposta è una corretta informazione, coerente con i propri valori" e ancora "il coraggio di raccontare verità scomode: l'informazione è un'arma potente contro l'espansione criminale nella società. Il dovere della Rai”, ha sottolineato ancora, “è fare cultura, costruire la coscienza civile, continuare a trasmettere le immagini come quelle che abbiamo visto, affinché la legge e la giustizia siano sempre messe su un piedistallo”. Altrettanto tutto molto molto e quindi condivisibile. Peccato, però, che la Rai sia diventata il terreno di scontro fra Lega e 5 Stelle per il controllo del potere, sia dell’informazione che della gestione dell’azienda. Fra predicare bene e razzolare male il solito enorme divario. Sulle nomine Rai, per esempio, “il M5S ha fatto scelte giuste, penso a Salini, penso a Freccero, ma quello che occorre fare è intervenire per cancellare la legge renziana di gestione della Rai”, afferma il grillino Alessandro Di Battista, “dalla Rai devono uscire i partiti e ancora non sono usciti”. Difficile dargli torto in questa circostanza. Anche perché la Lega, che ha sempre avversato il Pd e le sue logiche, la legge di Renzi sulla Rai se la tiene ben stretta. Quando conviene tutto fa brodo…


di Alberto Milani

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