Israele si è conquistata in breve tempo un primato indiscusso nella cyber security. Secondo Forbes Magazine, è una vera e propria potenza nel campo della sicurezza informatica.
Grazie a più di 300 start up focalizzate su questo settore e alle tante aziende produttrici di software, Israele crea spesso partnership con altri paesi per diffondere le sue conoscenze in materia. La recente Cybertech conference a Tel Aviv, ha visto la presenza di oltre 10 mila persone venute da ogni parte del mondo. Israele riceve circa un quinto degli investimenti privati in cyber security e l’ammontare dei fondi di venture capital pro capite è superiore a qualsiasi altro Paese al mondo.
Il denaro investito da aziende estere in Israele nel 2017 si aggira intorno a 1,3 miliardi di dollari. Secondo il giornalista israeliano e defense correspondent Alon Ben-David la caratteristica geografica e geopolitica di Israele ha favorito questo primato. “Israele è come un’isola che non può essere attraversata dalle popolazioni dei Paesi limitrofi. Ha sviluppato la creatività per compensare la mancanza di risorse, inoltre ha bisogno di esercitare una sorveglianza continua sui suoi vicini ed è sottoposta ad una minaccia costante. Le nuove tecnologie informatiche sono diventate la risposta giusta a molti problemi. Gran parte delle forze di difesa israeliane hanno le loro unità di cyber e di intelligence.
Circa 20mila soldati informatici sono stati spostati in una città nel deserto che è diventata una sorta di Silicon Valley. È un complesso di infrastrutture da miliardi di dollari”. Il Ceo Roni Zehavi di tale struttura, spiega che i giovani diciottenni all’inizio della leva obbligatoria, vengono subito addestrati alle nuove tecnologie informatiche così da accumulare nel giro di pochi anni, un bagaglio di esperienza invidiabile, capacità manageriali e di gestione delle crisi. Sono nate da questo ecosistema quasi unico al mondo centinaia di start up, di cui molte acquisite dai colossi tecnologici mondiali, e decine continuano a vedere la luce ogni giorno.
Nel 2013 il ministero della Difesa ha varato un programma destinato ai giovani della scuola superiore che sono interessati a specializzarsi nella cyber security.
È Stato Inoltre lanciato un progetto triennale del valore di oltre 20 milioni di euro (90 milioni di Nis) per finanziare progetti innovativi votati ad aumentare la difesa di settori strategici quali Sanità, Trasporti e Finanza. Il nuovo programma vede in prima fila l’Innovation Authority, il ministero per l’Economia e Industria e il Direttorato “Cyber” nazionale. L’iniziativa prevede l’erogazione di finanziamenti per sostenere le attività di ricerca e innovazione delle aziende israeliane impegnate nello sviluppo di tecnologie a significativo potenziale. Le aziende potranno ricevere fondi fino al 66% dei loro investimenti e fino a un massimo di 1,1 milioni di euro per progetto all’anno. Una seconda area di finanziamento riguarda i progetti pilota: anche in questo caso si punta allo sviluppo di tecnologie informatiche innovative, ad elevato tasso di scalabilità e redditività e a potenziale ravvicinato di go-to-market sia a livello locale sia internazionale. Una parte significativa dell’investimento è poi destinata al potenziamento del CyberSpark - la Cyber Innovation Arena di Beersheba - “per rafforzarne il ruolo di cyberhub globale”, come ha puntualizzato Yigal Unna, Direttore generale del National Cyber Directorate.
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