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Frecce tricolori confuse, incidente tra moto della polizia: è la vigilia della presa della Bastiglia



L’inizio del crollo dell’Europa è il 14 luglio 1789, presa della Bastiglia. I disastri riverberano ancora oggi. Una data infausta, foriera di disgrazie. Allora i sanculotti, i figli della rivoluzione che negava l’Assoluto, i futuri fautori del Terrore, rifiutarono la tradizione di un mondo che aveva creato meraviglie millenarie, frantumarono le vetrate delle cattedrali, stuprarono l’Occidente. Oggi il loro strascico lo vediamo in ciò che è avvenuto. Un giorno da consegnare all’oblio per i nostri cugini d’oltralpe. I jet della loro pattuglia acrobatica hanno invertito i colori della bandiera francese nell’azzurro cielo parigino che invece da sempre riporta lo stemma regale che ha garrito al vento per Giovanna d’Arco e Gilles de Rais. Presagi forse degni di Nostradamus, diranno alcuni. Ma tant’è… Non basta, in quanto due motociclisti della Guardia Repubblicana si scontrano proprio sotto l’obelisco di Place de la Concorde, davanti allo sguardo attonito di Macron.


Qualcuno ricorderà l’antica maledizione dell’ultimo templare, Jacques De Molay… che evidentemente dopo secoli si ostina a perseguitare i rei della triste strage dell’Ordine.


Sotto poi l’obelisco avviene questo impensabile evento di due, senza dubbio esperti e capaci militari, professionisti delle due ruote. Ovviamente il mondo ride, le battute si sprecano, proprio e ancora in coincidenza con l’evento calcistico. I colori nell’aria si mischiano, in terra si confondono. È il caos che ritorna, ancora dopo quasi quattrocento anni. Ma Monsieur le President guarda e non vede, forse trema, chissà se dentro di lui risuonano le parole profetiche di Francois Villon o di Francois Rabelais che di certo avrebbe riso a crepapelle, oggi, se avesse assistito diva bottiglia in mano, alle sconclusionate esibizioni aeronautiche dell’aviazione di Francia.


La Bastiglia oggi non è caduta, è crollato piuttosto lo sciovinismo nazionale tanto caro a un popolo che dovrebbe ricordare d’esser stato il cardine dell’Europa Cristiana con Carlo Magno imperatore e averci dato straordinari poeti e grandi pittori. Ma i colori in cielo si mischiano, sfumando nell’azzurro suo e nell’oro del sole che un tempo furono i gigli del re.


Intanto Macron guarda, e non può far forse altro che pensare al tempo che scorre, inesorabile e che ritorna portando il ricordo d’un tempo lontano ancora presente intanto che qualche pilota della pattuglia acrobatica verrà messo a terra… a guardare il cielo.

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