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Freccero e Sangiuliano valorizzano la Rai per la striscia, De Santis insiste per chiamare un esterno



Eppur si muove, A partire da lunedì prossimo arriva su Rai Due “Tg2 Post”. Un nuovo spazio informativo fortemente voluto dal direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano, con il convinto supporto del direttore di Rete, Carlo Freccero. Dunque un fulgido esempio di come le sinergie, in Rai non solo sono possibili, ma auspicabili. Soprattutto quando servono a valorizzare le risorse interne, tenute in cantina per troppi anni da gestioni vocate allo spendi e spandi per avere l’inutile firma esterno, solo per fare vetrina. Sangiuliano, che ha rilanciato il Tg2 anche negli ascolti, citando il Manifesto degli “Apoti” di Prezzolini e Gobetti chiarisce in premessa quale spirito guiderà l’approfondimento curato dalla redazione e condotto dalla giornalista della sua redazione, Francesca Romana Elisei, dal lunedì al venerdì, dalle 21 alle 21,20. «Gli apoti sono coloro i quali non la bevono. Noi, infatti, non beviamo la vulgata dominante. Noi andiamo a vedere i fatti. No, quindi, a tesi precostituite», scandisce Sangiuliano che, nel corso della conferenza stampa in Viale Mazzini, si sofferma sul contenuto. «Siamo 'Post' perché veniamo dopo il Telegiornale. Le notizie, infatti, vanno prima raccontate, scarnificate, rese più nude possibili vale a dire fatti senza orpelli. Poi, però, vanno approfondite perché noi viviamo anche nell’era dei nuovi media e dei social . Le notizie, insomma, dopo essere state raccontate devono avere una prospettiva. Questo è l'obiettivo».


In che modo avverrà tutto ciò? «Potranno esserci per esempio un politico e due giornalisti, ma anche un politico e uno sportivo o un attore o un uomo di cultura. Vogliamo contaminare. In primo piano sempre i fatti del giorno. Si parlerà di cultura, cronaca, lavoro e famiglia, andando oltre le solite storie. La prima ospite sarà Giorgia Meloni con un giornalista in collegamento. Ne seguiranno tanti altri da Nicola Zingaretti a Maurizio Martina, da Vincenzo Boccia ad Alessandro Di Battista (che non poteva essere presente alla prima puntata per impegni col gruppo parlamentare del M5s). I giornalisti che analizzeranno i fatti saranno anche interni Rai, perché anche loro hanno la dignità, la qualità e il prestigio per farlo», sostiene con forza il direttore, «non mancherà naturalmente una interruzione pubblicitaria perché la Tv pubblica vive anche di questo ed è giusto, quindi, che ci sia». Francesca Romana Elisei è, per l’appunto, una risorsa intera. «Sono fortunata a poter avere questo spazio», afferma non senza una certa emozione, «mi sento una risorsa interna, sono al Tg2 da 11 anni. E questa opportunità arriva nel momento giusto per me. Ho tanto lavoro alle spalle e una esperienza che riuscirà a rendermi più forte in un talk. Credo molto nel giornalismo delle domande. Ora che i social hanno aperto un flusso diretto tra politici e cittadini, ecco lì in mezzo dobbiamo esserci anche noi giornalisti con le nostre domande scomode. Dobbiamo disintermediare con le nostre domande'». La Elisei condurrà Tg2 Post fino a giugno, poi prenderà una pausa di riposo lasciando il testimone a Maria Antonietta Spadorcia nel periodo estivo.


Ecco, il direttore di Rai Uno, Teresa De Santis, che sta lavorando alla realizzazione di un programma di approfondimento da piazzare dopo il Tg1 delle venti dovrebbe prendere esempio da Sangiuliano e Freccero e seguire lo stesso percorso. Insistere, come ha fatto sino ad oggi, nel voler prendere un esterno per condurre la trasmissione è uno schiaffo al Tg1 e a suoi giornalisti. Anche perché i nomi che circolano non sono affatto cosi “significativi” da impegnare la Rai, sia economicamente che editorialmente. In tempi come questi non si lavora contro ma per, semmai. Per esempio una firma brillante come Luciano Ghelfi, quirinalista d’indubbio valore, inviato d’esperienza e giornalista apprezzato da tutti, sarebbe il nome giusto per quel programma. E finalmente anche il Pd, dopo un lungo silenzio sulla striscia della prima rete, oggi è intervenuto, con Anzaldi che sottolinea la necessità di affidare lo spazio informativo a esperti giornalisti del Tg1. «Ho trovato una equipe motivatissima e sono orgoglioso di quello che stiamo facendo per la Rai», dice Carlo Freccero, «spero che i risultati siano all’altezza. Si respira un'altra aria in Rai dove ho molti problemi ma lavoro con una grande passione, abbiamo trasformato Rai Due in un laboratorio di idee e ne sono orgoglioso. E' una rete inedita dove le persone lavorano per la buona riuscita ed è tornata ad avere un lavoro di ricerca e passione, questa cosa mi ricompensa di tutto ciò che subisco, dalle angherie agli insulti ma io ne frego perché è un'esperienza favolosa». Ecco, forse non si può dire altrettanto di Rai Uno.


di Alberto Milani

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