E dopo che succederà? Ma, soprattutto, il percorso avviato da Carlo Freccero, attuale direttore di Rai Due il cui mandato scade il prossimo 28 novembre, andrà avanti o verrà stoppato da chi verrà dopo di lui. La domanda, nella Rai sempre più leghista e sempre meno grillina, è quanto mai legittima. Freccero, che ha spiegato di voler fare «altre cose che ho in testa», alla direzione del secondo canale tiene in modo particolare: «Era una sfida che volevo affrontare». E la sta affrontando, nonostante le critiche e i bastoni fra le ruote. Fra i progetti quello di «una fiction di Michele Santoro che forse riesco a far produrre dalla Rai, anche se la Rai non produce fiction direttamente». Freccero ne ha parlato con i cronisti a margine della conferenza stampa di “The Voice of Italy” negli studi di via Mecenate a Milano. Quanto al palinsesto di Rai Due «ho solo una giornata che non è ancora definita per motivi contrattuali, ovvero il mercoledì. C’è l’ipotesi che possa essere proprio il comico Luttazzi a riempire questo vuoto? “Non lo so, non tocca a me, ma potrebbe essere una cosa nuova».
E a chi gli chiede se riuscirà, entro novembre, a riportare in Rai tutti i conduttori "icona" da lui scoperti come Simona Ventura, che è già tornata alla guida di The Voice, e appunto Luttazzi, Freccero la prende larga: «Il mercoledì è la giornata che rimane da definire». Sull’affidare la conduzione dell’altro reality di punta della seconda rete, ovvero Pechino Express proprio alla Ventura, Freccero ha chiarito che «Pechino è deciso dalla prossima gestione, nell’ipotesi in cui io rimanessi perché no, ma io purtroppo vado via». Infine il direttore non si esprime nemmeno sulla partita politica della Rai con il nuovo Cda: «La gestione politica non mi ha toccato minimamente, non ho sentito nessuno». La politica però si occupa molto di lui, scheggia impazzita in un mare di conflitti. E a dimostrazione che la spartizione in Rai è ancora un sistema in funzione, l’assemblea ordinaria degli azionisti di Rai Way, dopo aver approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2018 con quasi il 100% dei voti, ha ratificato la nomina di Mario Orfeo quale membro del Cda e la nomina dello stesso Orfeo a presidente del Cda. E cosi la sinistra renziana ha la sua bella poltrona…
di Alberto Milani
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