«La tragedia di Ancona ripropone in modo pressante il tema della sicurezza nei locali. Saranno gli inquirenti a dire esattamente quello che è successo, la dinamica dei fatti, ma dalle prime ricostruzioni emerge l’incapacità di gestire il fattore panico. Forse la sicurezza è stata sottovalutata, probabilmente c’era più gente del consentito». È puntuale e severa l’analisi fatta dal generale Fausto Milillo, presidente della KSM Security e della Fondazione Legalità e Sviluppo.
Che idea si è fatto delle cause di questa tragedia?
«Da quello che emerge dalle prime ricostruzioni, potrei dire che ci potrebbe essere stata una sottovalutazione dei livelli di sicurezza del locale. Drammi del genere, con le moderne tecnologie che assicurano standard di sicurezza elevati, non dovrebbero più succedere. Spesso invece si agisce con faciloneria, i gestori si improvvisano e interessati più al lato economico, riempiono le sale oltre i livelli consentiti».
In questo caso è stato il panico a scatenare i ragazzi.
«Bisogna essere in grado di prevedere l’incidente e il panico che può scatenare. La paura di massa va saputa gestire. Occorre personale specializzato e formato nei locali, nelle discoteche. Il problema non è solo la droga e l’abuso di alcool. Non bastano i buttafuori. I gestori di spazi collettivi dovrebbero avere una formazione adeguata e dotarsi di specialisti in grado di agire tempestivamente. Il panico può trasformare un evento in un dramma. Basta vedere quello che è successo a Torino. Momenti di allegria, possono degenerare improvvisamente in modo incontrollato. Il panico va gestito a livello organizzativo».
Lei ritiene che il locale ospitasse più ragazzi di quanto fosse consentito?
«Questo saranno gli inquirenti a stabilirlo. È probabile. Si pensa sempre che non accadrà nulla e si pensa spesso solo a far cassa con i biglietti. Chi entra in un locale dovrebbe essere informato sulle vie di fuga, sulle uscite, che devono essere immediatamente riconoscibili. Nulla va affidato al caso, quando ci sono di mezzo vite umane. I sistemi di sicurezza devono essere ben visibili in modo da impedire il panico».
Andrebbe potenziata anche la normativa?
«Le norme ci sono, vanno rispettate. Quindi più controlli. Un genitore deve essere sicuro che mandando i propri figli a un concerto o a un evento, può stare tranquillo. L’improvvisazione e la faciloneria nella gestione di un locale, fanno danni irreparabili, come purtroppo stiamo vedendo».
L.D.P.
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