"Bisogna intervenire sul limite ai pagamenti in contanti di 1.000 euro che scatterà dal 1° gennaio. Più volte abbiamo osservato come tale misura risulti dannosa per la nostra economia e si traduca solo in un favore alle banche, che vedrebbero incrementare ulteriormente gli introiti per commissioni. Tale limite danneggia soprattutto il commercio, il turismo e le persone che non hanno accesso a strumenti di pagamento elettronici o digitali. Se l’obiettivo è la lotta all’evasione, facciamo notare che esistono ben altri strumenti, più innovativi e tecnologici, per tracciare gli acquisti sospetti. Oppure qualcuno vorrebbe farci credere che l’evasione si contrasti sugli acquisti di poche migliaia di euro, piuttosto che indagando sui grandi capitali che si spostano da un’isola all’altra? Sui limiti per i pagamenti in contanti, segnaliamo una grande confusione anche a livello europeo. Nell’Unione si passa dal tetto di 500 euro della Grecia al caso della Germania dove non vi è alcun limite. Che senso ha avere un limite così basso in uno Stato, quando in quello accanto è possibile effettuare pagamenti in contanti molto più consistenti. Proponiamo che vi sia un’indicazione a livello europeo, per armonizzare le normative di tutti i Paesi del mercato unico. È auspicabile che si arrivi al tetto di 10 mila euro, proposta già al vaglio del Parlamento europeo e che dovrebbe entrare in vigore dal 2024". Così il deputato di Italia Viva, Gianfranco Librandi.
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