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Giletti gioca al rilancio: minaccia di andare in Rai per avere più soldi



«Vedo una luce in fondo al tunnel, qualcosa succederà a giugno»: Massimo Giletti, strabiliante conduttore del programma domenicale de La7 “Non è l’Arena”, è un genio del marketing. Soprattutto del suo. Domenica sera si è occupato di Celentano e Fiorello e lo show man ha puntualmente ricambiato gli amorosi affetti televisivi. Giletti, incalzato da Fiorello durante il suo programma radiofonico “Il Rosario della Sera” in onda su Radio Deejay, ha parlato del suo ipoteco ritorno in Rai. «Stai andando a parlare con il dg Rai Salini?», ha chiesto Fiorello al conduttore. «Sono in treno, è buio, c’è la nebbia, non capisco dove sono, se sono in Rai o se sono a La7, non si capisce Fiore. Ci vorrebbe un faro illuminante», risponde ironico Giletti. «Lo so che ci sarai su Rai1 con la tua Arena», ribatte Fiorello. «L'unico vantaggio che avrei», replica Giletti, «è che forse non dovrei pagare tutti i filmati per fare uno speciale su di te. Sono costati tanto, però è stato un successo di ascolti», spiega a proposito dello spazio dedicato allo showman nella sua trasmissione “Non è l’Arena” su La7. «Il prossimo speciale lo farai su Fazio?», ironizza ancora Fiorello. «Potrebbe essere un’idea, ma temo che non avrei lo stesso successo che ho avuto con te», ribatte Giletti. «A noi fa piacere se torni in Rai», conclude lo showman, «già vedo il titolo del programma: “Che arena che fa”». Ecco il delizioso colloquio meritava di essere raccontato così perché dice molto più dei fatti di questi giorni, visto che è molto più facile sia Fiorello a tornare in Rai. Nel frattempo Massimo usa la sua vecchia strategia, con la stampa amica usata da Gilettone per fare uscire strane voci su di lui in modo da mettere il patron Urbano Cairo nella condizione di agire. L’editore, sia televisivo che della carta stampa, è uno che sa fare gli affari, fiutando sempre la pista giusta. Sino ad oggi non ha sbagliato un colpo. Ma con Giletti deve muoversi con cautela. Il conduttore ha una sorta di conto aperto con la Rai dove vuole tornare da vincitore, nonostante La7 abbia fatto per lui ciò che non ha fatto per altri. Mica una cosa da poco. Il punto, almeno così dicono gli esperti del gossip aziendale, è che leghisti e grillini delegati ad occuparsi di cose di casa Rai non credono troppo alla gestibilità del conduttore. Insomma, sarebbe un problema e non una risorsa. Tanto alla Lega quanto ai 5 Stelle serve una tv pubblica addomestica, prona ai voleri del governo, La comparsata del premier da Bruno Vespa ne è la prova. Del resto fra poco ci sono le europee. Da qui la costante operazione di marketing di Giletti, determinato ad accreditarsi come l’uomo giusto dal piazzare nel posto migliore. Magari quello di Fabio Fazio con il quale ha ingaggiato un vero e proprio corpo a corpo a distanza. Il punto, però, è che il fazioso gode ancora di buona stampa (tranne il Corriere ovviamente) e il suo rapporto contrattuale con l’azienda è ancora blindato, per smontarlo la Rai dovrebbe pagare un bel po’ di penali. E il gioco vale la candela per Giletti? Difficile da credere. Intanto Cairo avrebbe rilanciato con Giletti, con il quale vorrebbe chiudere il contratto. Massimo, arrivato a questo punto, mira ad avere il massimo della resa televisiva con il minimo sforzo, magari a danno di altri conduttori. Perché in televisione non si può vivere di sola domenica sera. Ci vuole almeno un’altra prima serata. E per Cairo trovare il posto giusto non è affatto facile.


di Albero Milani

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