Diciamo la verità, non ne sentivamo affatto la mancanza. Anzi stavamo quasi bene. Invece Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e membro della commissione di vigilanza sulla Rai, è tornato a fare il solito Gasparri. Nel mirino, stavolta, Lucia Annunziata, conduttrice del programma di Rai in mezz’ora in più, colpevole, a suo dire, di fare da cassa di risonanza alla sinistra e alla maggioranza giallo verde, avendo ospitato domenica gli esponenti del Pd protagonisti delle primarie e nelle scorse settimane leghisti e grillini. Come se la Rai fosse una cosa di stretta competenza della maggioranza giallo-verde. « Continua il grande squilibrio informativo del servizio pubblico della Rai, a vantaggio dei partiti di governo e del Pd. «Mezz'ora in più» si conferma, più che un programma di informazione, una sorta di spazio privato dell’Annunziata che fa quello che vuole a spese del servizio pubblico», afferma Gasparri, «una sorta di giardino privato in cui scaricare tutte le ansie e le propagande del Pd e delle sinistre varie. Della giornalista abbiano studiato da tempo i pregi e i difetti. Non abbiamo trovato i primi, si allunga l'elenco dei secondi».
«Fino a quando ci sarà questa privatizzazione strisciante della Rai a beneficio non solo dell'Annunziata, ma di tutti coloro che stanno penalizzando alcune forze politiche di opposizione per esaltarne altre e per mettersi al servizio di chi attualmente governa? Abbiamo posto in Commissione di vigilanza la questione della Rai, ma il problema del pluralismo investe anche altre televisioni, nessuna esclusa. Dobbiamo discuterne presto perché per quanto riguarda la Rai la Commissione parlamentare di vigilanza dovrà intervenire». Al senatore azzurro replica con toni accesi Librandi. «se l'Annunziata lo invita a parlare a in Mezz'ora , magari smette la critica al disequilibrio Rai. Ormai conosciamo da anni il senatore: ama tutto ciò che è tv dai sonori ai telegiornali alle trasmissioni televisive. Una professionista seria come Lucia Annunziata che fa davvero servizio pubblico non può essere bersagliata per interessi di parte». Soprattutto quando serve alla causa. Intanto resta ancora un caso aperto lo spazio di approfondimento di Rai uno che il direttore di rete, Teresa De Santis, vuole piazzare dopo il Tg1. Se sono in caduta libera le soluzioni esterne, tanto che anche il vertice aziendale avrebbe posto i propri veti, salgono quelle interne. Dal Tg1 potrebbero arrivare il conduttore dell’edizione delle 20 Francesco Giorgino, il quirinalista gradito alla Lega Luciano Ghelfi, con lungo percorso da inviato politico, o l’uomo dei 5 stelle Alberto Matano.
di Alberto Milani
Comments