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Giustizia e dottrina Mitterrand: De Luca lancia bordate

Intervista a Stefano De Luca, segretario del Partito Liberale Italiano:


L’esperienza non manca. Una lunga carriera da avvocato, una importante militanza alla Camera, anche come componente della commissione Giustizia, e un ruolo da sottosegretario alle Finanze ricoperto dal 1987 al 1994.

Stefano De Luca, segretario del Partito Liberale Italiano, è uno dei più indicati per analizzare il momento storico che l’Italia sta attraversando.




Presidente #DeLuca, si fa un gran parlare della necessità di una commissione d’inchiesta sull’uso politico della #giustizia. Cosa suggerisce la sua lunga esperienza?

La commissione è fondamentale. Il mio punto di vista, su questo, è chiaro. È evidente che almeno da tre o quattro decenni la magistratura è il braccio armato di una parte della politica. Anzi, forse sarebbe meglio dire che una parte della politica è il braccio armato della giustizia. Mi riferisco naturalmente non alla totalità dei magistrati italiani, la maggior parte dei quali opera con scrupolo e dedizione. Mi riferisco invece al Csm e a coloro i quali sono stati beneficiati di incarichi dal Csm stesso. Tutto questo è nelle mani del cosiddetto baratto politico delle correnti. Le correnti sono di tutti gli orientamenti, ma quelle di sinistra sono più durevoli e presenti. Hanno portato al golpe politico-giudiziario del triennio 92-94: le Procure hanno voluto cambiare il Paese per via giudiziaria, fermandosi però davanti agli amici.


Rispetto al sistema nella sua interezza, invece, quale tipo di riforma vede attuabile?

Il potere è come ingessato: c’è polemica giudiziaria, giornalistica e politica, specie nel campo moderato. Eppure, nonostante tutto, il Csm non ha battuto ciglio, ha ignorato tutto. Come se ci fosse una posizione di potere consolidata tale per cui possono permettersi di non reagire. Va bene la commissione d’inchiesta, ma il problema è riformare il sistema: noi siamo per due carriere diverse tra pm e giudici e per un sistema di scelta del #Csm sottratto alle correnti attraverso il sorteggio.


Secondo lei questo governo può arrivare all’obiettivo?

A mio parere il governo non avrà la forza, per cui da questo punto di vista vedo nero.


Dottrina Mitterrand nuovamente in prima pagina, per fortuna stavolta per ragioni positive per l’Italia. Qual è il suo pensiero in merito?

Tutti colpevoli, tranne a casa mia: questa è stata la cultura della sinistra, per cui i “compagni che sbagliano” sono persone da comprendere. Invece no, i reati sono reati. La cosiddetta dottrina #Mitterrand è stata una scelta scellerata, vergognosa. Dopo decenni la Francia capisce che è stata una cosa pericolosissima. Stiamo parlando di sentenze passate in giudicato, di criminali latitanti. Come fa un sistema giuridico a non pretendere che le sue sentenze vengano rispettate? In questo modo, dove va a finire la certezza del diritto?

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