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Gli ultimi dati di Bankitalia: crollano le rimesse dei cinesi



Un tonfo in piena regola. Dagli oltre 40 milioni nel primo trimestre 2017 ai 5 e poco più registrati negli ultimi tre mesi del 2018. Le rimesse di soldi "legali" diretti in madrepatria inviate dai cinesi che vivono in Italia sono in rapida discesa. I dati sono stati pubblicati dalla Banca d'Italia che ogni tre mesi scatta la foto del passaggio di soldi da una nazione all'altra. Non c'è dubbio che dal 2008 la crisi economica nel nostro Paese abbia ridotto anche gli affari dei laboriosi lavoratori con gli occhi a mandorla nelle nostre città. Basta andare sul sito http://www.huarenjie.com e leggere quanti sono gli annunci di affitto o vendita di attività commerciali cinesi, per esempio a Prato, in Toscana, o altrove. Ma qui il calo verticale è talmente vistoso che le ragioni congiunturali forse da sole non bastano a spiegare il fenomeno. I numeri delle rimesse si sono ridotti sempre di più. Poi, a partire da un certo momento si sono dimezzati, per passare la volta successiva da due a una cifra. Si allunga l'ombra del riciclaggio.


DA 40 A 5 MILIONI DA UN TRIMESTRE ALL'ALTRO

Nel secondo trimestre '17 i cinesi hanno inviato ai loro familiari in Cina 40 milioni di euro, circa 36 e mezzo nel terzo, per precipitare a 19 nel quarto periodo di quell'anno. E ora, nel terzo trimestre 2018 i soldi sono diventati appena 5 milioni e qualche spicciolo. Praticamente, quasi niente rispetto ad altre rimesse avvenute nello stesso arco di tempo da parte di migranti che vivono qui, a favore del loro Paese: 206 milioni da parte di stranieri del Bangladesh, 169 della Romania, 110 del Pakistan, 106 Senegal, 85 Marocco e 21 Nigeria. E questi solo per dirne alcuni.


L'OMBRA DEL RICICLAGGIO

Il circuito illegale, del riciclaggio dei soldi, è stato messo nero su bianco nel rapporto annuale datato maggio 2018 dell’Unità d'informazione finanziaria di Bankitalia. Ha registrato circa 5200 segnalazioni di operazioni sospette da parte dei money transfer dalle 3700 di un anno fa. Nel documento è sottolineato che "un’altra casistica rilevata di frequente nell’operatività segnalata dai money transfer è quella in cui il soggetto esecutore svolge sia il ruolo di receiver sia quello di sender (destinatario o mittente, ndr) con controparti spesso collocate in paesi differenti... Fra le casistiche più frequentemente riscontrate - prosegue la relazione - quella riferita a flussi di rimesse provenienti dal Nord America a favore di dell’Italia, oltre a Stati Uniti e Turchia. La quota della Turchia è ancora in crescita in entrambe le direzioni di flusso. I Paesi extra-comunitari compresi nella categoria residuale ‘altri paesi’ includono Russia, Cina e Hong Kong per i bonifici in entrata; gli ultimi due paesi si confermano anche tra le principali destinazioni extra-comunitarie dei flussi".


di Fab. Dic.

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