In attesa di incassare la “doppia fiducia” di Senato e Camera proseguono le trattative per completare l'esecutivo, con le nomine di viceministri e sottosegretari. Lo schema adottato, dopo gli “aggiustamenti” fatti in extremis per i 18 nomi dei ministri gialloverdi, con cambi di casella legati allo spostamento dell'economista Paolo Savona alle politiche comunitarie, vedrebbe la Lega passare all'incasso, con la possibilità di schierare più nomi di quanti previsti inizialmente, spuntandola anche per la delega alle Telecomunicazioni.
Il nome che circola per gestire le frequenze tv potrebbe essere quello del giornalista Alessandro Morelli, considerato un fedelissimo di Matteo Salvini.
Altra casella strategica, la delega ai servizi segreti, che sarebbe tornata in gioco: la contesa tra M5S e Lega, nelle ultime ore, riferiscono fonti del centrodestra, si sarebbe risolta a favore del Carroccio con Giancarlo Giorgetti, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che potrebbe avere la meglio in zona Cesarini sul nome del pentastellato Vito Crimi, già membro del Copasir. Organismo di controllo dei servizi dove invece, come da prassi si siederà alla presidenza un uomo dell'opposizione: qui i rumors danno sempre in pole l'esponente Dem Lorenzo Guerini, anche lui già presente a San Macuto, durante la presidenza Stucchi.
Braccio di ferro tuttora in corso invece per la delega all’editoria, che gestisce i relativi contributi. Anche in questo caso i rumors si concentrano su un “addetto ai lavori” il senatore e giornalista Primo Di Nicola, ex direttore del quotidiano “Il Centro” e tra le prime firme del “Fatto quotidiano” in quota M5S.
AF
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