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Governo: resta il rebus Savona. Salvini non molla: rischio rottura


E' un sabato di attesa. Il Governo Conte stenta a decollare. Il nodo da sciogliere resta ancora Paolo Savona, designato da Matteo Salvini e Luigi Di Maio a ricoprire il ruolo di ministro dell'Economia. La Lega non molla. Ieri in un tweet breve ma eloquente Matteo Salvini scrive: Sono molto arrabbiato. Poche parole che descrivono bene lo stato dell'arte. In via Bellerio – dove si riuniscono i dirigenti per analizzaer l'avanzamento della formazione del governo con i Cinque stelle - non hanno voglia di fare marce indietro.


"L'unico rischio che vedo è quello di un'ulteriore frattura tra i palazzi del potere ed il popolo, gli italiani. Se qualcuno rallentasse ancora questo processo di cambiamento facendo saltare 15 giorni di lavoro e sacrificio sarei di nuovo molto arrabbiato", dice Salvini.



Un atteggiamento duro che trova subito il consenso di Fratelli d'Italia. Al contrario, tra i Cinque stelle, a differenza di Luigi di Maio – che sta assumendo un atteggiamento molto istituzionale nei confronti del Capo dello Stato Mattarella – c'è chi come Alessandro Di Battista, ex deputato M5S e popolare del Movimento, non esita a lanciare (nuovamente) attacchi verso il Quirinale: “Il presidente della repubblica non può porre veti. Lo trovo inaccettabile”, scrive su Facebook senza troppi giri di parole.



A essere sotto accusa, agli occhi di Di Battista, sono le prerogative del Capo dello Stato che non può “incidere sull'indirizzo politico del Governo che andrà a formarsi”. La Lega torna ad alzare il tiro dunque. “Matteo Salvini è pronto ad andare alle urne”, dichiara un pentastellato all'Adnkronos, confermando i retroscena dei quotidiani di stamane. Prende posizione Giorgia Meloni (Fdi): “Sto con Salvini: rivendico il diritto di un governo a sceglier un ministro dell'Economia che non sia indicato da Bruxelles”.



La guerra, a distanza, è ancora con l'UE. “Noi dovremmo scegliere un ministro che va bene a loro (i tedeschi?”), scrive Salvini su FB. “No, grazie. Prima gli italiani”. Il Governo Conte non è ancora nato ma le premesse sono tutt'altro che facili.

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