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Guarino (Noi Moderati): ”Il centrosinistra verrà mandato all'opposizione dopo anni di governo”.



Di Cristina de Palma



Riccardo Guarino, avvocato esperto di diritto bancario e una storia politica ancorata al territorio con la sua associazione ‘Rinascimento partenopeo’, è candidato capolista di ‘Noi moderati’, quarta gamba del centrodestra, nel collegio plurinominale Campania 1-01. Quarantacinque anni, sposato e padre di due bimbe piccole, ha portato avanti e condiviso molte iniziative per il rilancio e lo sviluppo di Napoli.



Il segretario del Pd Enrico Letta ha detto che “la sovranità sarebbe a rischio se fosse al governo il centrodestra”. È la campagna elettorale, o vi dovete preparare, se vincerete, a questi attacchi?

«Letta ha cercato di agitare lo spauracchio del pericolo per la democrazia sperando di accorciare le distanze con il centrodestra ma il tentativo non gli è riuscito. E’ evidente che la sua è una ‘fake news’ che non gli porterà un solo voto. Anzi. Manfred Weber, leader del Ppe, ha detto di fidarsi del programma del centrodestra e che la nostra coalizione garantisce stabilità in Italia. Anche altri leader internazionali, come la premier finlandese Sanna Marin e la presidente del PE Roberta Metsola, non hanno manifestato alcuna preoccupazione sul centrodestra italiano al governo. Credo che basti, senza dilungarci troppo, per archiviare una questione sterile che Letta ha sollevato solo perché non ha argomenti validi da proporre».


L’Italia è pronta per un Premier donna, soprattutto di destra?

«Dobbiamo smettere di pensare che la leadership sia cosa solo maschile. Guardi, io ho sempre collaborato con donne che sono state il motore delle loro imprese. Ho fondato una squadra di calcio femminile e le giocatrici hanno sempre dimostrato grande professionalità e gettato il cuore oltre l’ostacolo; il mio studio legale va avanti grazie al fondamentale contributo delle donne che lavorano insieme a me. E poi a casa sono tutte donne, io sono in netta minoranza. Vede, l’Italia oggi ha bisogno di un leader capace. Questo Paese merita competenze, impegno e un reale interesse ai bisogni delle famiglie e delle imprese. E certamente non è il sesso di una persona a determinare queste peculiarità. Quindi se una donna riesce a interpretare in modo efficace queste esigenze, allora non vedo perché l’Italia non debba essere pronta per un premier donna».


Il Terzo Polo è un avversario temibile? Come si spiega l’infatuazione di tanti per il partito di Calenda?

«Il fenomeno Calenda va letto da più angolazioni. L’infatuazione per il partito di Calenda e per Calenda è più dei media che non qualcosa di reale. Secondo i sondaggi, Azione-Italia Viva non viaggia su percentuali stratosferiche e ciò significa che nella popolazione non hanno grande presa. Tuttavia, i giornali gli dedicano spazi riservati a grandi leader con ampi consensi. Sono i misteri dell’editoria».


La politica italiana riserva sempre delle sorprese: se si ripresentasse la possibilità di riavere Draghi a Palazzo Chigi voi lo vorreste?

«Noi moderati abbiamo sempre sostenuto Draghi, e riconosciuto la sua grande autorevolezza ma è arrivato il momento di andare avanti. C’è bisogno di un governo politico che segua le indicazioni degli elettori. Il centrodestra ha un accordo preciso sul premier e in caso di vittoria la coalizione seguirà la sua strada, quindi la discussione su Draghi premier non si pone».



La grande paura di queste prossime elezioni è rappresentata dall’astensionismo. È un segnale che i cittadini sono stufi della politica?

«La fuga dalle urne è grande responsabilità soprattutto della sinistra. La politica si è molto allontanata dai territori e ha smesso di ascoltare. Le persone non si sentono capite e dunque non si sono sentono rappresentate, non ritengono adeguate le risposte ai loro bisogni. Bisogni che, con la pandemia e la guerra in Ucraina, sono diventati più forti. C’è poi anche una questione identitaria: le persone hanno bisogno di punti fermi, non di riferimenti ondivaghi che dicono tutto e il contrario di tutto a seconda della convenienza.

Noi moderati del centrodestra ci rivolgiamo ai potenziali astensionisti: abbiamo un programma concreto, che guarda alle imprese, alle famiglie, al lavoro; oggi il centrodestra è l’alternativa vera a una sinistra che governa praticamente da sempre e ha palesemente fallito».


Molte aziende stanno chiudendo perché non riescono a far fronte alle bollette sempre più alte. Quali sono le vostre proposte in questo campo?

«Sono anni che affronto il problema della pressione fiscale del sistema bancario e di tutto ciò che non aiuta le imprese a fare veramente sviluppo in Italia. Adesso la situazione è più che mai critica con i costi che sono aumentati. Inoltre, sono arrivate le prime rate dei finanziamenti avuti in periodo Covid. Tutto insieme sta ammazzando il sistema Italia e non possiamo più sostenerlo. Le imprese vengono schiacciate, bisogna intervenire subito. Bisogna prima salvare le imprese e subito dopo avviare le politiche attive del lavoro, intervenendo sui costi del lavoro e tagliando il cuneo fiscale. E poi valorizzando e promuovendo circuiti virtuosi per l’inserimento nel mondo del lavoro. Serve grande attenzione per il mondo delle imprese, altrimenti sarà il crac del Paese»


Famiglia, lavoro e scuola sono al centro del vostro programma. Pensate che in questi mesi di governo Draghi non si è fatto abbastanza? «E’ evidente che bisogna fare di più. In questo momento storico le famiglie vanno sostenute economicamente per evitare il tracollo provocato dagli aumenti vertiginosi: il costo della vita si è improvvisamente alzato e gli stipendi sono rimasti uguali. Il lavoro non è ancora una certezza per tutti. E la scuola paga ancora carenze strutturali e di organico che si ripercuotono sulla formazione dei nostri ragazzi. Questi sono tre temi prioritari per il governo di centrodestra che verrà»


Quali sono le vostre proposte per quanto riguarda gli aiuti alle famiglie?

«Le famiglie vanno sostenute ora e subito per evitare il tracollo: il costo della vita è improvvisamente aumentato per le questioni che sono ormai cosa nota mentre gli stipendi sono rimasti fermi. C’è bisogno di creare un nuovo equilibrio senza danneggiare le finanze delle famiglie, altrimenti si rischia di esporre i nuclei familiari all’indebitamento. Questi sono interventi urgenti cui dovranno seguire adeguate e strutturali politiche del lavoro e di sostegno per la maternità»


La campagna elettorale è molto attiva sul territorio, e molti candidati, dati per spacciati, stanno raccogliendo tanto consenso. Penso a Giuseppe Conte che al Sud potrebbe prendere tanti voti… Secondo lei, ci saranno delle sorprese il prossimo 25 settembre?

«Le sorprese ci saranno per il centrosinistra che sarà mandato all’opposizione dalla popolazione. La gente è stanca di anni di mal governo da parte di una classe politica che non fa che rappresentare i propri interessi calpestando finanche la propria ideologia. Cosa c’entra, ad esempio, Luigi Di Maio con il Pd? A Napoli il Pd ha imposto ai suoi elettori di votare Luigi Di Maio, noncurante del fatto di provocare allergia tra i propri iscritti e sostenitori, noncurante delle critiche che si sono alzate forti dal territorio. Questo modo di fare politica non guarda al benessere delle persone, ma guarda al benessere di chi occupa poltrone prestigiose e si vergogna di fare l’impossibile pur di rimanerci seduto sopra».



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