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Haftar conquista campo petrolifero ENI, la nuova Libia parlerà francese


il generale Khalifa Haftar

Il generale Haftar, sostenuto dalla Francia, ha catturato El Feel, il principale campo petrolifero onshore dell’ENI in Libia. Ieri le forze fedeli al Governo di Accordo Nazionale (GAN), il solo riconosciuto dall’ONU, inferiori militarmente hanno ceduto il campo evitando lo scontro con le preponderanti forze di Haftar. È lo stesso copione che abbiamo visto pochi giorni fa con il campo di Sharara e in altre occasioni.


Solo le locali tribù Tebu, sostenitrici del GAN e in ottimi rapporti con l’Italia, si sono concretamente opposte al LNA. Del resto ne va della loro vita, dato che Haftar ha reclutato milizie appartenenti a tribù storicamente nemiche dei Tebu e intenzionate a occuparne i territori. Sempre ieri l’LNA e i suoi alleati hanno attaccato anche la cittadina di Murzuq, arrivando a occuparne il centro cittadino e uccidendo Ibrahim Mohammed, il capo della sicurezza della città, per poi ripiegare in periferia. L’LNA sta conducendo operazioni anche a Ubari (vicino a Sharara).


Presto tutti i centri abitati del Fezzan saranno in mano ad Haftar. I Tebu, che avrebbero subito ingenti perdite, hanno inviato una delegazione a Tripoli chiedendo al GAN di intervenire e alla missione ONU in Libia (UNSMIL) di fermare quella che hanno definito “una pulizia etnica”. L’LNA afferma di combattere contro stranieri di al Qaeda, ISIS e ribelli ciadiani, mentre in realtà sta combattendo le tribù che hanno finora aiutato l’Italia a salvaguardare i propri interessi e occupando le infrastrutture dell’ENI.

Privo di un forte supporto da parte dell’Italia, il Governo di Accordo Nazionale non è in grado di organizzare un’adeguata resistenza all’avanzata dell’LNA che presto si troverà alle porte di Tripoli. Haftar potrà così sfruttare l’imminente Conferenza Nazionale della Libia per mettere la comunità internazionale di fronte al fatto compiuto.


Le elezioni previste entro l’anno, dunque, saranno una farsa che sancirà l’incoronamento di un nuovo raìs che, a differenza di Gheddafi, non favorirà più l’Italia, bensì la Francia. Presto Parigi potrà festeggiare il raggiungimento dei suoi evidenti obiettivi strategici: sottrarre all’Italia l’influenza sulla Libia e far passare a Total le concessioni dell’ENI. Il governo italiano deve intervenire subito! È fondamentale sostenere il GAN in ogni modo possibile, anche militare. Bisogna attivare i canali diplomatici per ottenere il supporto degli Stati Uniti, che si sono già dichiarati dalla parte del GAN, e magari negoziare con gli Emirati Arabi Uniti, con i quali l’Italia ha sempre avuto ottimi rapporti, per spingerli a cessare il proprio sostegno ad Haftar, l’aspirante dittatore con il quale la Francia sta scippando gli interessi nazionali italiani in Libia.


di Tatiana Basilio, Presidente del Centro Studi Indipendente LARAN

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