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I 'Gilet arancioni' scendono in piazza contro il governo; tra loro anche gruppi di estrema destra


Gilet arancione d'ordinanza e bandiere tricolori - ma con la mascherina abbassata o in molti casi assente - il movimento dei Gilet arancioni è sceso in piazza stamattina per manifestare in piazza del Duomo, a Milano. Capitanati dal leader Antonio Pappalardo, al grido di 'libertà' e 'dignità', i manifestanti sono tornati ad avanzare le loro richieste: la fine del governo Conte e l'avvio di un nuovo governo nazionale, l'elezione di un'assemblea costituente per approvare una nuova legge elettorale. Quella organizzata nel capoluogo lombardo non è l'unica iniziativa dei gilet arancioni, che si sono radunati in centinaia in tutte le principali piazze italiane, da Roma a Napoli, da Bologna a Torino. Ci sono stati anche momenti di tensione a Roma, dove hanno preso parte alla manifestazione anche gruppi di estrema destra, tra cui il movimento “Marcia su Roma” e Casapound. I manifestanti si erano diretti verso Palazzo Chigi ma sono stati bloccati da Polizia e Carabinieri, schierati in assetto antisommossa. "Non ce lo fanno fare e noi da qui non ce ne andiamo", hanno gridato con i megafoni, scandendo anche diversi "traditori" e vari insulti verso il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Il coronavirus e' tutto un disegno politico, economico e sociale perche' vogliono venderci alla Cina, Di Maio prima di tutti- proseguono- facendoci fare il vaccino e schedandoci. Il virus non esiste, per questo non mettiamo le mascherine, e intanto la gente muore di fame". I manifestanti inoltre continuano a intonare l'inno italiano e a gridare "Liberta'".

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