Il 10 agosto è la giornata del leone, il Signore del regno animale. Ma nel mondo ne rimangono soltanto ventimila, in quello che, a tutti gli effetti, è un drammatico e pericoloso declino. A rendere ufficiale proprio oggi la notizia è il Wwf in un comunicato. La conferma di queste stime arriva anche dall’Unione internazionale per la conservazione della natura, secondo cui è probabile che in Africa sopravvivano meno di ventimila leoni: negli ultimi decenni si sono estinti in ben dodici paesi subsahariani. Una moria incredibile. Estinto da tempo in tutto il Nord Africa, il leone, “Panthera leo”, è in via d'estinzione nell'Africa occidentale, dove rimangono poche centinaia di individui. I tre quarti delle popolazioni studiate soffrono una condizione di declino e in soli ventuno anni, ovvero tre generazioni per l'animale, il mondo ha perso il quarantadue per cento dei leoni che popolavano il continente africano. Ma il fenomeno degenerativo non riguarda solo i re della Savana. Anche la sottospecie asiatica, “Panthera leo persica”, è oramai a rischio sparizione. Sopravvivono solamente seicento esemplari, di dimensioni più piccole e con una criniera più scura. Questo tipo di animale, un tempo diffuso dalla Turchia al Bengala, oggi esiste solo nel Parco Nazionale di Gir, in India, dove si contano, per l’appunto, i pochi esemplari rimasti. La riduzione e la frammentazione dell’habitat, che oggi copre meno dell’otto per cento delle aree precedenti, malattie come il cimurro o l’immunodeficienza felina, o ancora le ritorsioni degli allevatori che si subiscono attacchi al bestiame da parte dei leoni o il traffico illegale delle ossa per la medicina tradizionale asiatica, sono le principali cause di questa rapida e dolorosa estinzione. Per fortuna, conclude il WWF, è in forte crescita l'ecoturismo, per osservare i leoni nelle aree protette.
E.R.
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