Intervista esclusiva (di Antonello Sette) SprayNews a Sabrina Destefano, cantante, autrice, musicoterapista, Presidente dell’Associazione Culturale “L’Espressione”
“Il 21 giugno l’Europa riparte dalla musica. A Roma gli squilli di vita della Festa italiana”
Sabrina Destefano, il 21 e il 22 giugno l’Associazione “L’Espressione”, di cui lei è Presidente, sarà fra gli enti ospitanti la ventisettesima Festa della Musica del Ministero Italiano della Cultura. Quali sono le novità di questa edizione?
"La novità più grande è che in tutta Europa il 27 giugno la musica riprenderà a vivere. L’anno scorso sulla Festa era calato il silenzio. La pandemia aveva azzittito anche la musica. Riprendiamo a viverla all’aperto, sotto le stelle. Lo slogan italiano della Festa è "Squilli di musica e di vita”, perché la musica è, questa volta più che mai, lo squillo che ci risveglia dal torpore e ci riporta in vita. Per celebrare il ritorno della musica e la rinascita della vita che, più di ogni altra cosa evoca, abbiamo deciso di aggiungere una seconda giornata che avrà come slogan “Flussi di teatro ed emozione”. “Biblioteche di Roma” presenterà per ciascun evento un libro, uno per gli adulti e l’altro per tutti quelli che sono o si sentono bambini.
Dove verrà allestito il palcoscenico romano?
"Negli anni passati, prima che il lockdown dettasse nuovi tempi alla nostra esistenza, la Festa si svolgeva in uno spazio al chiuso, all’interno della sede della nostra Associazione. Quest’anno ci siamo trasferiti nell’Anfiteatro della Fornace di Valle Aurelia dove, con l’ausilio del Centro Commerciale “Aura”, potremo garantire la partecipazione in sicurezza di 150 spettatori. La Festa della Musica è completamente gratuita. Non sono previsti né cachet per gli artisti né biglietti da pagare".
Torniamo allo slogan “Squilli di musica e di vita” …
"Definisce, secondo me in modo perfetto, il passaggio fra lo squillo del risveglio e il suono della musica come inno alla vita. La musica è il ritmo che segna la nostra nascita e ci accompagna, da lì in poi, per tutta la nostra esistenza. E’ il ponte che ci indica la strada più magica e più bella".
Cantante, autrice, musicoterapista. Quale è la sua dimensione più naturale?
"Sono dimensioni che si intersecano. Ciascuna è dentro le altre due. Sono dimensioni rotonde che appartengono a uno stesso ciclo espressivo. Il mio è stato un viaggio di ricerca e di passione. Sono partita dal canto e ho chiuso il cerchio con la musicoterapia".
Quanto è importante la musicoterapia e a chi si rivolge?
"Si rivolge a tutti, di qualsiasi età e di qualsiasi condizione fisica e mentale. E’ qualcosa che sottende la vita e che la sostiene. E’ una carezza al cuore, che tutti si possono concedere, ai diversi livelli possibili, ovviamente".
Che cosa è per lei la musica?
"E’ un fondamento di vita. E’ l’essenza della mia vita. Se guardiamo gli antichi greci, scopriamo che, prima ancora di prendersi cura del corpo e di imparare gli esercizi fisici, coltivavano il musikè. Con una sola parola definivano tutto quello che veniva dopo la musica: la poesia, il canto, la danza, la medicina e le pratiche magiche. Per loro la musica era connaturata alla vita. Era la scoperta di qualcosa che preesiste in natura. Per quanto mi riguarda, la musica e il ritmo sono l’essenza della mia vita. Non ne potrei mai fare a meno".
E il sogno che più di ogni altro vorrebbe si esaudisse?
"Vorrei continuare a vivere dentro di me il rapporto magico che mi lega alla musica. E’ questo oltretutto l’unico modo per trovare la spinta, la voglia, e l’entusiasmo per trasmettere agli altri la magia che mi riempie il cuore. In questo periodo, che segue un anno e mezzo di stasi, di buio e di silenzio, moltissimi giovani si stanno avvicinando alla musica, spinti dal desiderio di riconquistare la vita ascoltando gli squilli eterni della bellezza. La musica e le arti sono di per se anche una terapia. Un modo straordinario per veicolare le emozioni e al contempo liberarle".
Sono qui ad ascoltarla, incantato. La musica si sente, anche quando nessuno la sta suonando. Ha un altro sogno che si aggiunge all’altro?
"Più che un sogno, voglio considerarlo un obiettivo concreto. Vorrei che la musica e il teatro diventassero un insegnamento fondamentale nelle scuole ed entrassero d’impeto in tutti i programmi. A partire dalla scuola per l’infanzia e dalle elementari. Non come una nota a margine, ma come il là che dà il via a tutto il resto. Come l’orchestra che racchiude il significato più profondo della nostra esistenza. La musica è il suono universale della natura. La musica è la bacchetta magica vita".
di Antonello Sette
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