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Il centrodestra critica il flop di RaiUno senza mai tirare in ballo la direttrice De Santis


Rai Uno, la rete diretta da Teresa De Santis, sta diventando sempre più un problema per l’azienda e per la politica. Il tentativo di riposizionamento, non avendo più il supporto della Lega, del direttore del primo canale è diventato così evidente da irritare chiunque. “Anche i partiti di centrodestra si accorgono ora, a scoppio ritardato, dello scandalo informazione in Rai, in particolare a Rai Uno, dopo l’imbarazzante cambio di palinsesto per il monologo di Conte. Meglio tardi che mai. E' giusto che la commissione di Vigilanza se ne occupi, come chiedono Capitanio, Mulè e Santanchè. Si convochi subito la direttrice di rete, Teresa De Santis, ovvero chi ha la responsabilità sul palinsesto e su tutto quello che va in onda, per capire cosa è successo e perché sono state fatte scelte che danneggiano l’azienda. E' la direttrice di rete che deve dare spiegazioni, perché è lei che ha la responsabilità del canale, non il direttore del Tg1”, scrive su Facebook il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi. “La commissione potrebbe chiederne la convocazione”, prosegue Anzaldi, “già nella prossima seduta, al posto del ministro Patuanelli. Dire di voler sentire l’amministratore delegato, peraltro su un singolo episodio, significa tirare la palla in tribuna, anche per la maggiore complessità di agende di avere il capo azienda invece del legittimo responsabile di rete. Se si vogliono cercare davvero soluzioni, va convocata la De Santis. Non si capisce, peraltro, perché Lega, Fi e Fdi contestino più episodi su Rai Uno senza mai chiamare in causa la direttrice: quando vengono decise discutibili e costose assunzioni esterne, si parla di autonomia di rete, mentre quando c’è da rispondere di un clamoroso errore di palinsesto, allora è colpa di qualcun altro? A tutelare il pluralismo e la corretta informazione dovrebbe essere un vero presidente di garanzia, figura che in Rai al momento è vacante perché la presidenza è ancora occupata dall’illegittimo Foa, con il benestare dei partiti di centrodestra e l'incomprensibile silenzio del Pd. Se in Rai ci fosse un presidente di garanzia”, conclude Anzaldi, “avrebbe fatto sentire la sua voce di fronte ai 4 servizi dedicati dal Tg2 alla manifestazione del centrodestra a San Giovanni: 4 servizi, il doppio di quanti fatti anche dai Tg Mediaset. Un presidente di garanzia avrebbe anche chiesto conto della decisione del Tg1 di aprire col comizio di Salvini invece che con lo stop alla Brexit, notizia che sabato ha aperto i notiziari di tutti il mondo”.


Di Alberto Milani

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