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Il governo ci ripensa, Di Maio rassicura il volontariato: “il raddoppio dell’Ires non ci sarà ”



Sommerso dalle polemiche con le associazioni del volontariato che hanno fatto fronte comune, il governo fa dietrofront sul raddoppio dell’ires per il no profit. A guidare la protesta contro quella norma del maxiemendamento alla manovra, che metterebbe in forti difficoltà economiche 6.220 tra enti, istituti e associazioni, è soprattutto il mondo cattolico. Che tra questo e il governo gialloverde non ci sia gran feeling è palese da tempo, da quando in modo particolare il vicepremier Salvini ha fatto dello sbarramento all’immigrazione, la sua bandiera programmatica. Di Maio ha capito che l’aumento dell’Ires avrebbe fatto entrare il governo in rotta di collisione con realtà importanti del volontariato, e quindi è corso ai ripari, affrettandosi ad intestarsi un cambio di rotta.


“Quella norma va cambiata nel primo provvedimento utile” ha detto spiegando che l’intenzione era di “punire coloro che fanno finto volontariato” ma il risultato è stata invece una norma “che punisce coloro che hanno sempre aiutato i più deboli”.

Riscrivere il provvedimento, intervenendo sulla legge di bilancio, però richiederebbe tempi lunghi con il rischio, avverte Di Maio, “di andare in esercizio provvisorio. Ma prendo l'impegno di modificarla nel primo provvedimento utile". Poi riferisce di aver sentito la comunità dei frati di Assisi che aveva duramente condannato l’aumento dell’imposta, ringraziandola per l’imoegno e annunciando un incontro a breve. Padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi aveva detto che così “si colpisce al cuore il popolo del Poverello".


Questa marcia indietro è l’ennesima spia dei conflitti all’interno del governo che procede in modo ondivago partorendo misure che poi è costretto a modificare. È probabile che l’aumento dell’Ires sia stato voluto dalla Lega tant’è che ora Di Maio si è affrettato a prendere le distanze, garantendo la riscrittura della norma. Archiviata la manovra, con il prossimo anno i nodi del rapporto tra Lega è 5Stelle verranno inesorabilmente al pettine. Il lavoro di compromesso portato avanti per mandare in porto la legge di bilancio, potrebbe esplodere quando si comincerà a fare campagna elettorale per le prossime elezioni europee.

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