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Il ministro Bongiorno annuncia nuovi esperti digitali nella PA: parla il presidente AIDR Nicastri



Cercasi esperti di digitale nella pubblica amministrazione e nelle aziende.

Il Ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, in un’intervista a InBlu Radio ha dichiarato che «sbloccherà il turnover per far entrare nella PA esperti di digitale». Ne abbiamo parlato con Mauro Nicastri dell’Agenzia per l’Italia Digitale e Presidente dell’AIDR.


La vostra associazione è nata nel maggio del 2016 con un convegno dal titolo eloquente: «L’Italia è pronta alla rivoluzione digitale?». È già tempo di bilanci?


«No, l’Italia ahimè non è pronta. I dati ed i fatti a cui assistiamo quotidianamente lo dimostrano palesemente. Negli ultimi tre anni, in particolare, l’Italia vive un momento difficile. Non è stata in grado, infatti, di portare a termine progetti che le avrebbero consentito di fare grandi progressi e così nell’Unione dei 28 l’Italia resta al 25esimo posto della classifica digitale davanti solo a Grecia, Bulgaria e Romania».


Diverse realtà hanno abbracciato il vostro progetto, attribuendovi un importante punto di riferimento per il digitale. Ce ne parla?


“Si tratta di aziende, università, fondazioni, associazioni, enti di formazione, consapevoli delle opportunità del digitale e che hanno trovato in noi una collaborazione proficua. Sono realtà che attraverso l’AIDR si sono fatti carico, come sistema, delle complessità e problematicità concrete e tangibili effetto della “digital revolution” nel ridefinire la vita delle persone, promuovendo e sollecitando, nei riguardi dei differenti livelli di governo e in tutte le opportune sedi, ogni utile iniziativa volta a valorizzare la scarsa pubblicità delle novità introdotte, la poca aderenza alle esigenze effettive, il mancato sostegno politico, la bassa alfabetizzazione digitale e lo storico ritardo del Paese”.


L'Ufficio Statistico dell'Unione Europea, prevede che saranno 200.000 i professionisti del settore di cui ci sarà bisogno in Italia entro il 2020 e già oggi, secondo diversi studi di settore, ammonta a 200 miliardi di euro il mancato fatturato delle aziende del comparto informatico per mancanza di professionalità adeguate. Cosa ne pensa?


«Le competenze digitali rappresentano la vera sfida per la modernizzazione del Paese. Lo dimostrano le ricerche di due tra le più importanti multinazionali agenzie per il lavoro, GiGroup e Randstad, operatori nei servizi per le risorse umane e nella formazione del personale, che hanno rilevato come in Italia oltre il 25% delle posizioni attualmente aperte resta vacante e, contestualmente, il numero di iscritti alle facoltà di Informatica e Ingegneria Informatica non sta aumentando proporzionalmente la domanda. È evidente che l’unica strada per colmare questo gap è quella di rendere idonei alle nuove professioni ICT giovani che hanno scelto altri studi ma che oggi fanno fatica a inserirsi nel mondo del lavoro e che sono oggi il principale bacino cui attingere per portare nella PA e nelle aziende le competenze necessarie alla trasformazione digitale in atto».


In Italia l’ente preposto alla promozione e alla diffusione delle competenze digitali per imprese, cittadini e Pubblica Amministrazione è l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) della Presidenza del Consiglio dei Ministri. A che punto siete?


«In questo ambito AgID è stata la prima in Europa ad aver fornito le Linee Guida di riferimento per la catalogazione delle competenze digitali di base, di e-leadership e specialistiche. Si tratta di competenze necessarie sia nel settore privato che nel settore pubblico, entrambi in profonda trasformazione».


Cosa bisogna fare per valorizzare i dipendenti che già lavorano nella PA e nelle aziende ed assumere esperti di digitale?


«Realizzare progetti formativi innovativi con le università rivolti a PA e aziende. Prendiamo ad esempio l’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza che ha dato vita, per la prima volta in Italia, ai corsi di formazione basati sulle figure professionali ICT e Web oggetto delle Linee guida per la qualità delle competenze digitali nelle professionalità ICT promosse Agenzia per l’Italia Digitale. Il primo corso in programma riguarda la professione del Web Community Manager».

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