Neanche il premio più importante del mondo del cinema è immutabile: anche gli Oscar cambiano.
Infatti con la rielezione di John Bailey a presidente, l’Academy ha annunciato una serie di considerevoli cambiamenti che riguarderanno innanzitutto l’aggiunta di una nuova categoria dedicata ai “film popolari”, quindi il limite alla durata della cerimonia è stato portato a tre ore complessive inclusi gli spazi pubblicitari, infine la data novantaduesima edizione della cerimonia verrà anticipata all’inizio di febbraio 2020.
Questo è stato decretato perché la novantesima edizione degli Oscar, andata in onda a marzo di quest’anno, è durata quasi quattro ore ed è stata la meno seguita di sempre Pertanto l’organizzazione si impegnerà a produrre uno show che intrattenga nell’arco di tre ore, rendendo gli Oscar più accessibili agli spettatori in tutto il mondo. Per onorare tutte le ventiquattro categorie, alcuni premi di alcune categorie verranno consegnati dal vivo al Dolby Theatre, durante gli spazi pubblicitari mentre Il momento della loro vittoria verrà poi inserito in onda più avanti durante la diretta. Sarà quindi creata una nuova categoria per il miglior conseguimento in un film popolare, una nuova categoria per i blockbuster dunque.
Anche la celluloide e i suoi rituali dunque, scelgono di divenire più snelli nella ricerca del maggior consenso e nella speranza di non perde spettatori che, forse ormai sempre più annoiati da una cerimonia che si ripete costante a sé stessa negli anni, scelgono di diversificare la loro serata con altri tipi d’intrattenimento. Quel che è però certo è che la statuetta art decò dello “zio Oscar” continuerà ad essere il più ambito tra tutti i trofei cinematografici e per nulla al mondo, nessun attore né regista né tecnico vi rinuncerà mai, anche se dovesse durare soltanto pochi minuti.
DPF
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