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Il taglio del canone Rai è una bufala estiva buona solo per coprire le assunzioni di esterni



Statene certi, passata l’estate dell’abolizione del canone, idea rilanciata dal Movimento 5 Stelle, resterà un bel ricordo. Senza i soldi dei contribuenti, e senza una vera privatizzazione, viale Mazzini sarebbe destinata a chiudere. O, comunque, a non imbarcare più l’esercito di esterni come sta facendo ora, soprattutto su indicazione della Lega che ha cannibalizzato Rai Uno. “Siamo favorevoli al taglio dei costi della Rai, ma troviamo la proposta di Paragone sull’abolizione del canone completamente surreale. Troviamo inoltre grottesca la dichiarazione della collega Paxia di fronte l’azienda in cui invoca l’abolizione del canone. Siamo sempre stati favorevoli ad un piano industriale che rendesse più efficaci ed efficienti gli investimenti e stabilizzasse il precariato, ma l’abolizione del canone rappresenta una proposta fuori dalla realtà”, afferma Federico Mollicone, deputato di Fdi componente della commissione di Vigilanza Rai e responsabile Innovazione del partito. Saggio e opportunista al contempo l’esponente di Fratelli d’Italia, visto che il partito della Meloni può vantare un consigliere di amministrazione a viale Mazzini. Un amministratore, Giampaolo Rossi, tutt’altro che immobile rispetto alle dinamiche Rai. Ma al di là degli interessi di bottega è oggettivo come il taglio del canone sia una bufala estiva, buona per coprire i problemi veri. Dagli ascolti in calo alle assunzioni esterne fatte solo per logiche di partito. A settembre sarà comunque un’altra storia…


di Alberto Milani

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