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Il Venezuela reagisce alla crisi economica creando una nuova valuta con cinque zeri in meno


Come nella Germania del 1923 o nello Zimbabwe del 2008. Sembra di fare un tuffo nel passato grigio degli uomini e dell’economia. E' stata ufficializzata con un decreto sulla Gazzetta la riforma monetaria che il Venezuela avvierà da lunedì e che prevede la cancellazione di cinque zeri dalla svalutatissima moneta nazionale, il “Bolivar”. Una manovra necessaria per tentare di frenare i drammatici effetti di una lacerante crisi che sta colpendo duramente il Paese. Di fatto si tratterà di una vera e propria nuova moneta: il “bolívar soberano”, bolívar sovrano, che avrà cinque zeri in meno rispetto al “bolívar fuerte”, bolívar forte, attuale valuta venezuelana, ora senza valore. Tra le righe del decreto che sancisce il cambio si specifica che «salari, pensioni e qualsiasi altra prestazione dovranno adeguarsi alla nuova denominazione, il bolivar sovrano, entro il 20 agosto. Non dovranno invece essere sostituiti i libretti degli assegni che riportano la vecchia denominazione». La decisione è stata presa per provare a tenere il passo con l’iperinflazione che secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale raggiungerà il milione per cento su base annua entro dicembre. «I prezzi sono ormai fuori controllo e il denaro perde valore ad una velocità esponenziale man mano che cala la domanda interna», commenta “wallstreetitalia.com” quotidiano altamente specializzato in economia e finanza, «il salario minimo in Venezuela è pari a 5,19 milioni di bolivares, circa 1,3 euro, una cifra con cui non possibile neanche comprare una scatoletta di tonno, il cui valore supera i 6 milioni di bolivares. Il presidente Nicolas Maduro aumenta periodicamente gli stipendi più bassi ma l’effetto che produce sul mercato è ben lontano dal placare le conseguenze dell’iperinflazione»


E.R.

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