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In attesa del piano industriale la De Santis si affretta a fare nomine e piazzare esterni



Inizia a prendere forma, o almeno così sembra, il nuovo piano industriale della Rai, che mira a completare la trasformazione da broadcaster tradizionale a media company digitale. L’avvio delle attività operative prevede in particolare la costituzione di specifici gruppi di lavoro, chiamati a dare concreta attuazione ai progetti di trasformazione e alle iniziative strategiche poste alla base del Piano e già illustrate dall’ad Fabrizio Salini in audizione in Vigilanza Rai. Per i principali progetti di trasformazione, i gruppi di lavoro guidati da un “project leader” saranno coadiuvati da un board strategico, con il compito di elaborare il disegno esecutivo progettuale e di gestire gli adempimenti necessari alla corretta implementazione di tutti progetti. I board sono composti da manager interni e, alla luce degli sviluppi dei progetti, saranno suscettibili ad eventuali integrazioni. Ad assistere i gruppi di lavoro e' il Transformation Office, la nuova Direzione creata appositamente per fornire supporto operativo alla riorganizzazione aziendale e coordinare i lavori delle iniziative.


Insomma un vero e proprio gioco d’incastri che dovrebbe produrre chissà che cosa. Però da a Salini il modo di poter dire che la Rai non sta ferma, come appare a tutti. Intanto si completa la squadra al vertice di RaiUno. Il direttore Teresa De Santis, in accordo con l’ad Fabrizio Salini, ha nominato vicedirettori Milo Infante, Franco Di Mare e Maria Teresa Fiore e confermato Claudio Fasulo e Paola Sciommeri. Infante, indicato come vicedirettore vicario, ha la delega a rubriche, informazione e territorio; Di Mare ad approfondimenti e inchieste, Fiore all'intrattenimento. A Fasulo continueranno a far capo l'intrattenimento di prima serata e gli eventi (su tutti, il Festival di Sanremo), mentre Sciommeri conserva la delega ai mezzi di produzione. De Santis tiene per sè le deleghe a cinema, marketing, fiction e palinsesti. Parallelamente partono i 'cantieri' per la realizzazione del nuovo piano industriale, che prevede tra l'altro la creazione delle direzioni di genere (intrattenimento prime-time, intrattenimento day-time, intrattenimento culturale, fiction, cinema e serie tv, documentari, ragazzi, nuovi formati e digital, approfondimenti) che saranno trasversali a tutte le reti. Fino a quel momento il direttore di Rai Uno potrà tentare di continuare piazzare esterni, come ha fatto sino ad ora.


di Alberto Milani

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