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Inaugurato il radiotelescopio MeerKAT, diventerà il più grande punto di osservazione dello spazio


Telescopio MeerKat

È stato inaugurato pochi giorni fa nel deserto del Karoo, in Sudafrica, il radiotelescopio MeerKAT parte integrante del progetto multinazionale Square Kilometre Array (SKA) cui partecipa in maniera attiva e qualificata anche l’Italia.

La costruzione del telescopio MeerKat è in corso dal 2012. In totale dispone di 64 antenne, ma nel 2016 sono entrate in funzione solo 16. Tuttavia, nonostante il fatto che lo strumento usi solo un quarto delle sue capacità, è in grado di vedere 1300 galassie su un tratto di cielo, dove prima ne erano visibili solo settanta. Alla cerimonia di inaugurazione, tenutasi alla presenza del vicepresidente della Repubblica del Sudafrica David Mabuza, il ministro della Scienza e della Tecnologia Mmamoloko Khubayi-Ngubane e il ministro dell’Istruzione Universitaria Naledi Pandor, ha preso parte l’Ambasciatore d’Italia in Sudafrica Pietro Giovanni Donnici insieme con il professor Nichi D’Amico, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e al direttore scientifico dell’INAF Filippo Zerbi.

Questo potentissimo radiointerferometro consentirà un salto qualitativo nel campo della ricerca astronomica, ma sta già avendo effetti sugli sviluppi di settori come l’elettronica, le telecomunicazioni e l’informatica.

In futuro MeerKat diverrà parte integrante dello Square Kilometre Array, con una superficie totale che coprirà più di un chilometro quadrato. Una nuova immagine ottenuta con l'aiuto delle 64 antenne MeerKAT, imostra la regione centrale della nostra galassia. Il panorama della volta celeste osservata, di soli due gradi di ampiezza, corrisponde ad una porzione pari a 1000×500 anni luce. I colori utilizzati nell’immagine riflettono la potenza delle onde radio registrata dal telescopio (dal rosso per la debole radiazione fino all'arancio, giallo e bianco per le aree più luminose) e rendono visibili nuovi oggetti, ma anche in precedenza i resti di una supernova, una regione di formazione stellare in passato rilevati in prossimità del buco nero centrale della via Lattea.



MeerKAT permetterà di ottenere, con precisione e perfezione qualitativa, immagini del cielo mai osservate prima dalla superficie del nostro pianeta. Inoltre, i ricercatori ne evidenziano l’ottimo posizionamento. Infatti, con il suo occhio è possibile osservare il centro della via Lattea per quasi dodici ore ogni giorno, ed inoltre, è possibile unire i telescopi che si trovano su diversi continenti. Ad esempio, il progetto Event Horizon Telescope, che ha rilevato un buco nero al centro della via Lattea, riunisce otto telescopi. Insieme formano un interferometro con una risoluzione equivalente alla risoluzione di un radiotelescopio delle dimensioni della Terra.


Andrea Nido

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