Ercole Incalza, ingegnere, già dirigente del ministero delle Infrastrutture, ma anche esperto conoscitore della politica e in modo particolare di quella romana, evidenzia come Palamara alle suppletive può spuntarla sui partiti se punta sui cosiddetti indecisi. Per le amministrative, invece, ipotizza un ballottaggio tra Michetti e Gualtieri, dove a prevalere sarà quest’ultimo. Non esclude, però, il rischio anatra zoppa.
Cosa ne pensa della discesa in campo di Palamara?
«Senza dubbio è un’ottima candidatura. Sarà un problema essenzialmente di tipo circoscrizionale perché non avendo uno schieramento politico che lo sostiene è tutto più difficile. Stiamo parlando, infatti, di una persona fisica. Palamara, però, è un profilo che stimo e sono certo che ce la farà».
La sua corsa senza simboli se da un lato lo penalizza l’ex togato, dall’altro potrebbe far convergere su di lui chi oggi non ha riferimenti, a partire dai 5 Stelle, che nella partita non hanno un candidato…
«Non ritengo che il Movimento possa sostenerlo, non avendolo mai apprezzato. La forza di Palamara, invece, è la sua trasversalità, ovvero farà breccia tra le persone che non hanno una caratura politica e quindi votano candidati senza partiti. Questa è la realtà».
Il centrodestra ha sbagliato a non sostenerlo?
«Più che sbagliato, ritengo che aveva una presenza locale. Nel caso specifico c’era già una prenotazione. Quella coalizione non poteva non candidare quello che poi ha candidato».
La “prenotazione” a cui lei fa riferimento, però, non è detto che venga condivisa dagli elettori…
«C’è una diffusa disinformazione politica nell’area di destra. Non escludo, pertanto, che tale malcontento o meglio ancora una decisione calata dall’alto possa portare molti a votare Palamara».
Il vero avversario da battere per l’ex togato sarà il Pd?
«Ha commesso tanti errori, a partire dal matrimonio o peggio ancora il bacio in bocca con un 5 Stelle, movimento che a me sinceramente fa solo paura, tenendo conto che ormai non ha più nessun valore politico. Il Pd, quindi, è caduto in una sorta di trappola che porterà negatività sia al suo interno che in casa pentastellata».
Cambiando argomento, da esperto conoscitore della politica romana, a suo parere, chi vincerà?
«Purtroppo vincerà Gualtieri. Andrà insieme a Michetti al ballottaggio e poi lo batterà. Allo stesso tempo, ritengo che la Raggi possa recuperare tantissimo negli ultimi giorni, pur se non le basterà a superare il primo turno. Il vero problema, che pochi conoscono e che non le nascondo mi preoccupa è il rischio anatra zoppa, ovvero che il candidato del centrodestra facendo un buon risultato al primo turno, pur vincendo Gualtieri avrà una maggioranza risicatissima e quindi per lui sarà molto difficile governare, d’altronde come già è avvenuto in altre parti del Paese. Mi dispiace per Calenda che non riesca ad arrivare al ballottaggio».
E’ un suo simpatizzante?
«Lo sono solo della sinistra e quando c’è stata possibilità di persone che stavano in Forza Italia, ma rappresentavano quella parte. Calenda, pur essendo un uomo che stimo a livello personale, non ha una storia politica».
Di Edoardo Sirignano
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