Indagato il collaboratore del presidente francese Macron. I fatti risalgono al primo maggio, quando in place de la Contrescarpe, nel quartiere Mouffetard di Parigi, alcuni ragazzi che manifestavano sono stati caricati dalle forze dell’ordine. Accanto agli agenti in tenuti antisommossa, nel video si vede un uomo in borghese con un casco da poliziotto mentre cerca di spostare un ragazzo di peso fuori dalla piazza e lo picchia al collo e alla testa. Quell’uomo non è un poliziotto, ma è Alexandre Benalla, stretto collaboratore di Emmanuel Macron all’Eliseo, quindi non aveva alcun titolo per partecipare a quell’operazione di mantenimento dell’ordine pubblico.
La Procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per «violenza commessa da una persona incaricata di una missione di servizio pubblico», «usurpazione delle funzioni» e «usurpazione di simboli riservati all’autorità pubblica». Nel video, «si vede chiaramente che quell'uomo non sa cosa stia facendo. Ha messo le mani al collo del ragazzo, cosa che un poliziotto non si permetterebbe mai di fare. Casomai ti mette a terra prendendoti le braccia, immobilizzandoti con altre tecniche. Qui abbiamo visto un dilettantismo che avrebbe potuto essere pericoloso», ha affermato il ricercatore di storia Jérémie Ferrer-Bartomeu, testimone in Place de la Contrescarpe dell'aggressione.
Quando l’Eliseo è venuto a conoscenza dei fatti, Benalla è stato sospeso per 15 giorni. Poi è stato reintegrato nel suo ufficio, al servizio del capo di gabinetto del presidente.
Il portavoce di Emmanuel Macron, Bruno Roger Petit, rispetto alle polemiche precisa che «quella sanzione è stata presa per punire un comportamento inaccettabile e gli è stata notificata come ultimo avvertimento prima del licenziamento». Insomma, una situazione che sta mettendo in difficoltà il presidente francese.
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