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“Insieme”, un Concerto per la Pace all’Auditorium della Conciliazione


“Insieme”, un Concerto per la Pace all’Auditorium della Conciliazione con i Kalush Orchestra, vincitori dell’Eurovision 2022, organizzato dalla Fondazione della Famiglia Ulma SOAR e dall’Ambasciata della Repubblica di Polonia a Roma in occasione della Giornata del Servizio Diplomatico Polacco.

Mercoledì 16 novembre alle 20 torna il Festival dei Salmi di Davide con uno straordinario Concerto per la Pace. L’evento, condotto da Enzo Decaro, promuove un’asta di beneficenza dell’iconico cappellino rosa del front man dei vincitori dell’Eurovision per sostenere l’Ospedale Nazionale dei Bambini di Kiev.

Il concerto di quest’anno, intitolato “Insieme” , vuole celebrare la pace e la solidarietà nel nome di un sostegno unanime all’Ucraina per il tragico momento vissuto. Elementi che costituiscono il cuore dell’ideazione del Festival che suggella, tramite l’arte e i gesti concreti, valori edificanti e universali che s’ispirano alle figure eroiche dei membri della Famiglia polacca Ulma: Józef, Wiktoria e i loro sette figli (di cui uno ancora nel grembo materno), che sono stati giustiziati nel 1944 durante la II guerra mondiale per aver offerto rifugio a degli ebrei.

Nel corso dell’appuntamento, organizzato nella Giornata del Servizio Diplomatico polacco, si esibiranno artisti ebrei, polacchi e ucraini di fama mondiale che sul palco offriranno un esempio concreto di quell’arricchimento reciproco che può nascere da una pacifica e feconda collaborazione tra i popoli della Terra.

La serata, condotta da Enzo Decaro e Magdalena Wolińska-Riedi, vedrà i musicisti, tra cui gli ucraini Kalush Orchestra, vincitori dell’Eurovision 2022, interpretare ventuno brani con la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica e del Coro di Cracovia, diretti fra l’altro da Massimiliano Caldi. Nell’ambito del Festival, si potranno anche visitare due mostre speciali: “Mamma, io non voglio la guerra!” e “Famiglia Ulma. Onorando i Giusti”. Verrà esposto all’ingresso dell’Auditorium della Conciliazione, in questa importante circostanza, l’opera olio su tela, cm 60 x 50, “Solo uno sguardo attraverso la guerra” della famosa artista ucraina Natali Ferrary, raffigurante un bambino ucraino che vuole guardare nei nostri occhi e nelle nostre anime, rammentandoci la sua vita tra le esplosioni che distruggono indiscriminatamente e il sangue versato delle numerose famiglie ucraine. Il dipinto esposto su cavalletto sarà accompagnato, a spiegazione, dalla poesia del noto critico d’arte Giuseppe Ussani d’Escobar. L’esposizione di questa prestigiosa opera è stata sostenuta e voluta da think tank lab imprese business consulenza del Dott. Paolo Coscione e promossa da Quintessenza Caffè Gourmet di Prati e Sphaerica Srl. Un ringraziamento speciale va alla Associazione Nazionale Papaboys che ha fortemente creduto in questa iniziativa.

Consolidando la grande tradizione di un Festival che vuole comunicare la pace e stimolare gesti concreti per aiutare le popolazioni in difficoltà, nel corso dell’edizione di quest’anno sarà messo all’asta l’iconico cappellino rosa del front man dei Kalush Orchestra. Il ricavato sarà devoluto all’Ospedale Nazionale dei Bambini di Kiev, così come anche una parte del ricavato della vendita dei biglietti.

L’evento, diretto da Bogdan Romaniuk con la direzione artistica di Michał Jurkiewicz, è organizzato in collaborazione con l’Istituto di Memoria Nazionale polacco, The Ulma Family Museum of Poles Saving Jews in World War II con il patrocinio onorario del vice premier e ministro della cultura del patrimonio nazionale della Repubblica di Polonia Piotr Gliński. Partner strategico è BGK Polish Development Bank.

Biglietti concerto: € 10,00, disponibili al seguente link:

Il Festival

L’idea del Festival è legata alle figure eroiche dei membri della Famiglia Ulma di Markowa, che a oggi sono tutti Servi di Dio: Józef, Wiktoria e i loro sette figli (di cui uno ancora nel grembo materno), giustiziati nel 1944 durante la Seconda guerra mondiale per aver offerto rifugio a degli ebrei. Il loro comportamento eroico ci sprona a difendere il valore della pace nel mondo, a rispettarci reciprocamente e a lottare per ogni vita umana. Il Concerto è l’occasione per cantare i valori della pace, della riconciliazione, del perdono, dell’amore, della cura per gli altri, del ringraziamento per la vita, della gioia e del rispetto reciproco. Il Festival nasce dalla volontà di costruire le relazioni cristiano-ebraiche, partendo dalle vicende che entrambi questi popoli hanno vissuto durante la Seconda guerra mondiale. Guerre, conflitti, dolore, sofferenza portano sempre distruzione e morte. Per questo è così importante non cessare di trasmettere il bene e l’educazione, il grande valore della pace tra i popoli affinché non combattano fra di loro.

Quest’anno il Concerto del Festival “Salmi di Pace e di Misericordia” è intitolato “Insieme” per esprimere l’unità e la solidarietà con l’Ucraina che sta combattendo la guerra in difesa della propria libertà e indipendenza. Sul palcoscenico si esibiranno sia artisti ebrei che polacchi e ucraini. È il simbolo della solidarietà nella lotta per la pace per l’Ucraina e per il mondo intero.

La famiglia Ulma

Józef Ulma nacque il 2 marzo 1900 a Markowa (sud-est della Polonia, vicino a Łańcut) come settimo figlio di Marcin Ulma e Franciszka Kluz. Nel 1935 Józef sposò Wiktoria Niemczak (nata il 10 dicembre 1912), anch’ella di Markowa. Nove anni di matrimonio portarono agli Ulma sei figli: Stasia, Basia, Władziu, Franio, Antoś e Marysia. Nella primavera del 1944 Wiktoria era in attesa della nascita del settimo figlio. Nella loro vita sono sempre stati guidati dal Vangelo, a cui erano fedeli in ogni momento e circostanza della loro vita. Ciò fu evidente anche quando otto rappresentanti della nazione ebraica condannata dall’occupante tedesco a uno spietato sterminio bussarono un giorno del 1942 a casa di Józef e Wiktoria Ulma, chiedendo loro rifugio. Nella Polonia occupata dai nazisti tedeschi coloro che nascondevano o comunque aiutavano gli ebrei destinati allo sterminio venivano puniti con la morte. Gli Ulma, consapevoli delle possibili conseguenze, li accolsero sotto il loro tetto. E proprio per questo gesto, per la loro obbedienza alla Parola di Dio, pagarono il prezzo più alto. Furono fucilati dagli agenti della gendarmeria tedesca il 24 marzo 1944, in modo crudele, insieme ai figli, compreso quello ancora in grembo. L’omicidio della famiglia Ulma divenne un simbolo del martirio di tutti i polacchi che morirono per aver aiutato gli Ebrei durante l’occupazione tedesca. Il 17 marzo 2016 a Markowa è stato aperto il Museo dei polacchi che salvarono gli Ebrei durante la Seconda guerra mondiale, intitolato alla famiglia Ulma. Attualmente è in corso la causa di beatificazione della famiglia Ulma presso il Dicastero delle Cause dei Santi

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