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Intervista a Giacomo Portas: «Alla rai manca solo Barbara D’Urso»


On. Giacomo Portas (Italia Viva)

Onorevole Giacomo Portas, leader dei moderati, indipendente di Italia Viva, anche lei è sul piede di guerra contro la Rai. Anche lei non ne può più?


Il caso di Mauro Corona, il tuttologo a gettone, già ospite fisso di Carta Bianca, che ha dato in diretta della gallina alla conduttrice Bianca Berlinguer, è solo la goccia cha ha fatto traboccare un vaso già stracolmo di parole inutili. Vada per gli attori, i saltimbanchi e le soubrette, che fanno il loro mestiere e hanno, quindi, diritto a una ricompensa. Se, però, si parla di politica, o comunque ci si trova nell’ambito di un programma di informazione politica, nessuno dovrebbe ricevere un solo euro. Dovrebbe essere un onore poter esprimere un’opinione in Rai. Dovrebbero semmai pagare, piuttosto che essere pagati.


Una deriva senza fine. Che cosa è diventata la Rai?


Non sono un ragazzino. Un tempo la Rai insegnava a leggere e ascrivere. Ricorda: “Non è mai troppo tardi” e il mitico Alberto Manzi, un maestro nelle vesti del conduttore. La Rai era una servizio pubblico, faceva informazione, cultura e non si vendeva l’anima per mezzo punto di share in più. La competenza ha lasciato la voce e il passo ai burattini del “te lo faccio vedere chi sono io”, ai saltimbanchi della parola che recitano la parte loro richiesta. Burattini a comando, o almeno a soggetto, per l’appunto.


Di chi è la colpa?


Dei politici di ogni ordine e grado. La Rai è in mano alla politica oggi più quindici anni fa. I Cinquestelle, che si erano accreditati come l’esercito di liberazione nazionale, si sono rivelati come e peggio degli altri. L’esempio più lampante è l’onorevole Luigi Di Maio, onnipresente in tutti i telegiornali da mattina a sera.



Come si esce da quello che lei descrive come un pantano?


Cambiando le regole e i presupposti. I partiti devono immediatamente uscire dalla Rai. Il Consiglio di Amministrazione deve essere composto solo da cittadini privati, indipendenti, senza altro titolo che il curriculum e le competenze. Non c’è più tempo da perdere.


Altrimenti?


Se non si estirpa la piaga alla radice, i Mauro Corona usciranno da un contenitore e rientreranno in un altro. E continueremo ad avere una Rai, che non è più servizio pubblico neppure per sbaglio. E che ha scelto definitivamente il trash come sua misura. Oggi la Rai non è come Mediaset, è molto peggio. E mi domando che cosa aspettino ad arruolare Barbara D’Urso. Sarebbe una splendida portabandiera della Rai, così come è ridotta ora. E la migliore conduttrice possibile di un Grande Fratello in 3D su Raiuno.


di Antonello Sette


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