Lucrezia Lerro lei è una psicologa e una scrittrice, quindi può analizzare ciò che ci travolge da un doppio punto di vista... ha scritto due racconti recenti, su Affari Italiani, nei quali scrive del suo vissuto: un mese di Coronavirus in Italia, tutto è iniziato il 21 febbraio... continuerà questo suo diario sul coronavirus?
Sì, è stato importante farlo, scrivere della guerra in corso.
Non si può tacere, ora più che mai. Le abitudini, quelle che legano le persone tra loro e alla realtà più di qualsiasi altra cosa, all’improvviso sono mutate. La casa, gli stessi luoghi di sempre sono vissuti da tutti con un’altra intensità. È un cambiamento rapidissimo, la celerità del male, del suo contagio, ci costringe ai suoi ritmi. Le nostre abitudini sono mutate alla stessa velocità del virus. È uno sconvolgimento psicofisico non da poco, tremendo.
Continuerà il suo racconto così intimo, vero, fisico?
Credo di sì, per me è prioritario. Nei miei sogni catturo immagini, simboli che raccontano la tragedia che sconvolge il mondo.
E poi, la fisicità. Il corpo che si ferma, che trattiene la paura sottopelle. Il cambiamento rapidissimo di per sé è già traumatico, in un contesto del genere aumenta lo stress, la possibilità di trasformarlo...
Vita da isolati e tempi di emergenza mai vissuti prima, quali i consigli della psicologa Lucrezia Lerro?
Consiglierei di animare la paura, chiedendo aiuto a chi ha gli strumenti per sostenerci. Resistere, non si può fare altro accogliendo l’angoscia che è inevitabile in questo
periodo amarissimo. Dobbiamo prendercene cura, provare ad elaborarla. Tentare di ‘medicarla ’ come una ferita, scegliendo il balsamo idoneo.
Oggi più che mai siamo soli davanti allo specchio dei sentimenti. Siamo soli nelle nostre case. Senza i nostri amici, molti di noi anche senza genitori. Io vivo a Milano e il Sud è molto, molto lontano.
L’isolamento che viviamo era inimmaginabile, la realtà supera di gran lunga qualsiasi invenzione persino letteraria o cinematografica.
La paura del coronavirus è fortissima visti i dati giornalieri dei contagi e dei decessi.
La determinazione di resistere al male attiva l’istinto non solo di sopravvivere ma di vincere il nemico. Restare fermi, in casa, è una prova inaspettata che può attivare nelle persone delle risorse inedite, che non si sapeva di avere.
Però può aggravare anche la depressione, gli stati psicologici di malessere delle persone già sofferenti.
Come riesce a gestire il rapporto con i suoi pazienti ora che non può incontrarli?
Il sostegno psicologico, per chi lo richiede, continua a distanza ed è garantito dal nostro ordine professionale attraverso diversi mezzi, il telefono, Skype...
È fondamentale esserci. Mettersi a disposizione di chi ha necessità di un riferimento. L’ascolto è il cuore della vita, può trasformare la disperazione propria e altrui.
La salute mentale è fondamentale, occupiamocene, sempre.
Lucrezia Lerro scrittrice sta alimentando la vena poetica o quella di un nuovo libro?
Lavoro più di prima, è un paradosso lo so, ma restando ferma ‘corro’ ad una velocità nuova. Leggo tanto. Salgari, ad esempio, è uno scrittore che mi fa ‘viaggiare’, lui che aveva scritto di luoghi incredibili senza averli visti.
La sua energia " mobile " messa in quarantena come viene canalizzata e quali sbocchi trova?
Come dicevo non mi fermo, a casa c’è un gran da fare. Il lavoro fisico non manca purtroppo, e le donne sanno bene di che cosa sto parlando. E poi, il pensiero, quello
non si arresta mai.
“Io sarei nata per una vita spensierata” dice Else, la protagonista del mio romanzo preferito di Schnitzler. Sarà...
Consigli per trovare nelle letture un po' di noi, riscoprendoci..?
Sto leggendo “Tecnica della psicoanalisi” di Sigmund Freud, un prezioso testo che fa riflettere su quanto possa essere importante ‘investire’ sulla salute mentale.
La più parte dei problemi dell’umanità derivai vr dall’inconsapevolezza delle persone. Frequentare di più se stessi e la realtà, due cose che consiglio a tutti.
Un altro libro che consiglio e che sto leggendo da poche ore è l’autobiografia di Woody Allen, “A proposito di niente”, scaricabile in edizione ebook. È appena uscito per La Nave di Teseo e sarà in libreria il 9 aprile.
Elisabetta Sgarbi non ne ha rinviato l’uscita e bisognerebbe leggerlo anche soltanto per questo. Il coraggio di un editore, mi contagia, mi mette di buon umore al di là di tutto. Resistiamo!
E poi... sto ascoltando “Merendine blu” degli Extraliscio, un singolo che se da un lato mi diverte perché energico, dall’altra mi fa pensare, è un brano attualissimo per via delle immagini (vi consiglio di vedere il video), per il testo della canzone. Una frase in particolare mi ha colpito “voglio indietro la mia noia.”
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