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Intimidazione a Spraynews, parla il deputato Mulè: attacco alla libertà e alla convivenza civile



«Ogni atto di intimidazione nei confronti di qualsiasi testata giornalistica è un atto di intimidazione alla libertà e alla convivenza civile. Per questo motivo nei confronti di Spraynews.it non va una solidarietà di maniera ma va la più convinta solidarietà». Giorgio Mulè, giornalista e politico, ex direttore del settimanale Panorama (Gruppo Mondadori), deputato di Forza Italia e portavoce unico dei gruppi parlamentari azzurri, esprime in questa intervista tutta la vicinanza alla testata diretta da Monica Macchioni, «a dimostrazione che siamo tutti intorno al direttore, ai giornalisti che ci lavorano per presidiare quello che è un baluardo di civiltà della nostra democrazia».


Onorevole Mulè, questo atto contro Spraynews.it si colloca oggettivamente in un clima non esattamente favorevole alla libertà di informazione, si studiano tagli, volano in generale parole pesanti nei confronti dei giornalisti. Non si possono mettere le due cose in relazione, ma che opinione ha di questa situazione?


«Ovviamente sono due cose che non possono avere nessun legame. È ugualmente pericolosa per l’editoria e per il pluralismo dell’informazione l’iniziativa del governo che procederà il primo anno a tagliare un braccio all’editoria, il secondo anno le gambe, il terzo anno sparerà il colpo finale che decreterà la morte di presidi di informazione libera e democratica. Sicuramente non c’è un legame, ma quello è un altro tipo di attentato al pluralismo dell’informazione».


Quale è l’impegno di Forza Italia perché non accada?


«Forza Italia si è battuta alla Camera e al Senato proponendo gli emendamenti, da Radio Radicale al fondo per il pluralismo per il mantenimento dei finanziamenti. E’ una battaglia che condividiamo con altre forze politiche, che orgogliosamente rivendichiamo, ma che ha trovato orecchie chiuse, sorde da parte del governo che va avanti con questo piano deliberatamente di silenziamento delle testate giornalistiche».


di Paola Sacchi

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